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TECNOLOGIA – Leap Second, il 2016 durerà un secondo in più. Ecco perché…

Il 2016 durerà un secondo in più. Il prossimo 31 dicembre, infatti, gli orologi atomici di tutto il mondo si fermeranno per un secondo alle 23:59.59. O meglio, passeranno alle 23:59:60 prima di procedere al nuovo giorno. Un salto temporale che in gergo viene chiamato Leap Second, secondo intercalare, ed è necessario per tenere il passo con le variazioni del tempo astronomico causate dai rallentamenti della rotazione terrestre. La necessità di un ulteriore secondo è stata annunciata dai ricercatori dell’International Earth Rotation and Reference Systems Service.

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Come lo scorso anno, anche nel 2016 il secondo intercalare può portare a diversi grattacapi nell’aggiornamento dell’orario utilizzato da internet e, di conseguenza, da tutti i siti web e dai dispositivi connessi. I Leap Second possono infatti essere paragonati a dei piccoli bug dell’anno 2000, in quanto minacciano di desincronizzare il tempo misurato dai computer e quello calcolato dagli orologi atomici. Rispetto a quello del cambio di millennio, peraltro, i Leap Second rappresentano una problematica ricorrente per gli esperti del settore. Il primo è stato introdotto nel 1972 e da allora, merito della natura imprevedibile degli eventi che li rendono necessari, ce ne sono stati ben 26. Terremoti, maree e meteo sono tutti elementi che modificano la rotazione della Terra e, di conseguenza, lo scorrere del tempo. Prima di quella del 2015 – precisa il portale Fanpage.it -, l’ultima “aggiustata” è avvenuta nel 2012 e ha portato a problematiche a diversi portali web, compresi LinkedIn, Foursquare, Reddit e molti altri, i quali sono risultati irraggiungibili subito dopo il cambio di orario. Può sembrare banale, ma un sistema va in confusione se trova un secondo in più durante il controllo tramite il Network Time Protocol. E quando un sistema va in confusione, solitamente crasha e si spegne. Per questo c’è chi propone di abolire il sistema dei secondi intercalare, un’eventualità che però non accadrà presto: a novembre i rappresentanti della World Radiocommunications Conference hanno deciso di posporre la decisione al 2023.
Un’indecisione che non deve stupire: abolire i leap second porterebbe ad una desincronizzazione del nostro tempo dal quello solare, modificando profondamente la nostra scala temporale. Per il momento, quindi, le aziende devono trovare una soluzione per conto proprio. Spesso si torna semplicemente indietro di un secondo poco prima della mezzanotte, ma questa soluzione può provocare diversi disagi. Forse lo stratagemma più funzionale è quello di Google, che frammenta il secondo extra in millisecondi e li distribuisce impercettibilmente nel sistema durante la giornata. Questo significa che il sistema di Google arriva già pronto nel momento in cui gli orologi atomici devono aggiungere un secondo. In questo caso il problema è che non tutte le aziende sono attrezzate o hanno i fondi per implementare un sistema del genere. Insomma, se il prossimo 31 dicembre non riuscirete ad aprire il vostro sito web preferito ora sapete perché. Per lo meno avrete una consolazione: i festeggiamenti dureranno un secondo in più.

 

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