venerdì, Marzo 15, 2024

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Derby dei big o dei gregari?

Domenica Roma e Lazio torneranno a scontrarsi nella prima stracittadina stagionale. Questa volta però, a causa dello sciopero delle curve, lo faranno in un ambiente irreale. Infatti i sostenitori delle due società capitoline, da sempre divisi dal fuoco della passione per le rispettive squadre, questa volta saranno uniti restando fuori dall’impianto per protestare contro le nuove disposizioni del prefetto di Roma Gabrielli. Le due compagini si avvicinano alla partita con stati di animo diversi. La Lazio, che non vince il derby dalla famosa finale di Coppa Italia del 2013 e che non ha mai sconfitto Garcia, oscilla continuamente tra entusiasmi e depressioni. Tra l’altro fino ad ora i biancocelesti negli incontri effettuati o hanno conquistato i tre punti o ci hanno lasciato le penne senza aver mai pareggiato una partita. Di fronte invece una Roma carica di entusiasmo. Infatti i giallorossi si trovano a lottare per le prime posizioni della classifica ed inoltre, grazie alla vittoria di mercoledì scorso, sono in lotta per il passaggio del turno in Champions. Quindi, solito pronostico da tripla. In campo i biancocelesti si affideranno alle giocate di Felipe Anderson e Klose coadiuvati da Biglia e Candreva, mentre i rivali a quelle di Dzeko e Salah, con l’aiuto di De Rossi e Nainggolan. Ma il derby, essendo una partita unica e speciale, va al di fuori di ogni previsione e molte volte a deciderli sono stati gregari inaspettati: Cassetti (1-0 nel 2009), Balzaretti (2-0 nel 2013) e Yanga-Mbiwa oppure Gottardi (2-1 nella Coppa Italia del 1998), Behrami (3-2 nel 2008) e Lulic (1-0 nella finale storica di Coppa Italia del 2013). Anche se, ovviamente, derby è sinonimo di prodezze di grandi attaccanti come Amadei, Da Costa, Pruzzo, Totti e Montella in giallorosso, Piola, Chinaglia, Giordano e Signori in biancazzurro. Ma comunque sia sempre derby incredibili nella storia della stracittadina. Tutto iniziò con un gol di Rodolfo Volk che decise a favore dei giallorossi la prima sfida l’8 dicembre 1929, riuscendo poi a segnare per sette gare consecutive. Il primo successo della Lazio invece risale al 26 giugno 1932, 3-0 a Testaccio. Poi è la volta di Fulvio Bernardini, 5-0, record ancora oggi, nel 1933; nel ritorno la Lazio rimonta tre gol col brasiliano De Maria. Bernardini è il capostipite dei doppi ex: fra loro Ferraris IV, Selmosson, Petrelli, Fuser, Mihajlovic, Di Biagio, Cordova e Manfredonia. A fine anni ’50 a farla da padrone è Dino Da Costa, attaccante brasiliano che segna per otto derby consecutivi, poi l’argentino Manfredini, che firma una tripletta nel 4-0 del 1960. Simbolo della riscossa biancoceleste è Giorgio Chinaglia, grazie al quale la Lazio si vendica sui cugini giallorossi negli anni di Maestrelli. Giorgione dopo il 2-1 nel marzo 1974 festeggia sotto la curva Sud e per le intemperanze dei sostenitori rivali per una settimana si rifugia a dormire a casa del tecnico. Negli anni successivi sono nomi altisonanti come Pruzzo, Voeller, Balbo, Giordano, D’Amico e Signori che mettono la firma nella stracittadina. Nel 1989 è la volta del ventenne Paolo Di Canio che firma la vittoria  e come Chinaglia corre a festeggiare sotto la Sud. Per quanto riguarda i tecnici: grazie ad Eriksson, che qualche anno dopo aver allenato i giallorossi passa sull’altra panchina, arriva il 4-1 del 1998 a spese di Zeman. Poi Capello: con lui Totti inventa e Del Vecchio si conquista la ribalta con 9 gol. La Roma restituisce il 4-1 nel 1999 e, nel dopo scudetto, risalta un 5-1 con l’unico poker realizzato nei derby, quello di Montella. La violenza nel derby riaffiora dopo 25 anni il decesso di Paparelli: il 21 marzo 2004 gli ultrà fanno sospendere la partita per la notizia falsa della morte di un tifoso. Il resto è storia dei nostri giorni: 3-0 per la Lazio nel 2006 con Delio Rossi che fa il bagno nel Fontanone del Gianicolo. In seguito un 3-2 dato e restituito nel 2008, poi ancora Lazio avanti con un 4-2 nel 2009 e successivamente quattro successi di Ranieri. Dopo i derby di Ranieri per i giallorossi inizia un periodo nero: due ko per Luis Enrique seguiti da una sconfitta per 3-2 con Zeman in panchina. Nel ritorno solo un rigore di Totti salva Andreazzoli, subentrato dopo l’esonero del tecnico boemo, dalla sconfitta (Lazio in vantaggio grazie ad Hernanes). Poi è la volta della storica finale di Coppa Italia con il gol di Lulic, che inebria le menti dei tifosi biancocelesti e getta nel panico più assoluto quelli giallorossi. Dopo però arriva Garcia e Balzaretti regala il primo derby vittorioso ai giallorossi dopo due anni e mezzo. Al ritorno fu 0-0. Poi gli ultimi derby a favore della Roma: una doppietta di Totti rimedia allo show di Anderson e infine il gol di Yanga-Mbiwa che estromette la Lazio dalla Champions diretta. Ed ora questo di domenica prossima alle 15, sarà ancora una volta un incontro di alto livello e, come sempre, nessuna delle due squadre può permettersi di perderlo. Quale sarà il destino di questa stracittadina? Ai posteri ed ai giocatori in campo l’ardua sentenza!

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Fonte: Ansa

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