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Klose-Lazio, un amore che stasera porterà ad un traguardo storico…

Oggi, per la 150esima volta i tifosi sperano in Palla a Klose e s’abbracciamo”. Un detto coniato dai laziali. E’ cosi dal 9 Giugno 2011. Una data cerchiata in rosso a Formello. MIROSLAV KLOSE arriva alla Lazio. La grande intuizione di Tare. Il più forte calciatore mai arrivato nell’era Lotito. Uno di quelli che avrebbe potuto far parte della stellare Lazio del 2000. E’ l’uomo dei record. Il marcatore più prolifico nella storia dei Mondiali (16 reti). E’ il miglior goleador della nazionale tedesca con 71 reti, numero tanto caro ai tifosi laziali. Sbarcò a Roma all’età di 33 anni, e c’era già chi storceva il naso, tutti convinti della sua ormai conclusa carriera. Ogni anno è così per Miro. Ma ogni volta smentisce tutti e scrive un pezzo di storia della Lazio. Anche perché Tare lo convinse così: Vieni alla Lazio a fare la storia”. Stasera saranno 150 volte con l’aquila sul petto. Un’ altra risposta a chi pensava di vederlo già da tempo, appendere gli scarpini al chiodo. In tanti la scorsa stagione con l’infortunio di Djordjevic, chiesero un rinforzo alla società, nel mercato di gennaio, con il terrore di avere il “solo” Klose a disposizione fino al termine della stagione. Richiesta quanto mai giusta, ma come sempre sottovalutando il grande bomber, che poi a suon di gol e assist portò la Lazio terza in classifica. Sempre sottovalutato anche dai media, erano maggiori gli addetti ai lavori che accoglievano Cissè all’aeroporto, che l’ex Bayern Monaco.

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La piazza romana si sa, è assai esigente. Non ha mai estromesso nessuno dalle critiche, a volte ha colpito anche lui. Forse è anche il motivo della bellezza di questa tifoseria. Prendere o lasciare. Klose ha deciso di gioire insieme ai suoi tifosi, più del previsto. Arrivò firmando un biennale, e ora si trova per il quarto anno a Roma. E’ stato un colpo di fulmine, al primo appuntamento. Contro la Roma. La Lazio arriva da 5 derby persi consecutivamente. Ma i dirimpettai, non hanno ancora mai fatto i conti con Re Miro. La Roma segna subito grazie ad Osvaldo, con annessa maglietta per schernire il popolo laziale, che già vede i fantasmi dell’ennesimo derby perso. Poi un rigore di Hernanes mette in parità la situazione. Si va avanti per tutta la partita sul risultato di 1-1…ma quando mancano 25 secondi alla fine, Klose raccoglie un assist di Matuzalem e la piazza all’angolo in basso a destra. Apoteosi. Esaltazione. Trionfo. La Capitale è ai piedi di Klose. 

E’ diventato Campione del Mondo nell’ultimo Mondiale. Ma campione in campo e fuori lo è sempre stato. “E’ il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene” dicono di lui tutti gli allenatori che hanno avuto il piacere di allenarlo. Di essere fuoriclasse anche di moralità, lo dimostra con la Lazio il 26 settembre 2012, alla quarta giornata contro il Napolisegnando sullo 0-0 un gol di mano convalidato da Banti (arbitro della gara di oggi) ma fatto annullare proprio per ammissione del numero 11 biancoceleste. Il giorno dopo arrivarono i complimenti da Blatter e tutto il mondo calcistico. La partita finì 3-0 per i partenopei. Ma Klose, regalò la rivincita ai suoi fan, proprio al San Paolo, nell’ultima partita della scorsa stagione. Gol che lanciò la Lazio ai preliminari di Champions. Quella sera il Tedesco fece trionfare il suo popolo, fino a notte inoltrata.

Oggi è tutta un’ altra storia. Oggi si lotta per rialzarsi da terra. E stasera a comandare la risalita ci sarà per la 150esima volta lui. Tutto il popolo biancoazzurro ci spera. Per scrivere, un altro pezzo di storia. Per farlo la Lazio avrà bisogno del miglior Klose, quello che si è rivisto ad Empoli, dove pochi giorni fa ha risvegliato la Lazio dal torpore, con due gol entrambi annullati ingiustamente. E allora Pioli (che vuole con tutte le sue forze rimanere saldo alla panchina nonostante le voci) si aggrappa al suo centravanti, per uscire fuori da una crisi nera. E tutti i tifosi sperano di poter tornare ad esultare, magari gridando ancora una volta… palla a Klose e s’abbracciamo.


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