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EDER INFORTUNATO – Montella non può più permettersi di perdere, Pioli non può ancora fallire. Il tecnico biancoceleste sceglie l’attacco pesante, Klose davanti insieme a Djordjevic e Candreva libero di svariare a tutto campo. Centrocampo con Cataldi al fianco diBiglia e Parolo a proteggere Gentiletti e Hoedt. Il doriano deve rinunciare al suo uomo in più, a Eder, che si ferma in pieno riscaldamento e viene sostituito da Lazaros. Senza pure Muriel(inizialmente in panchina) e Silvestre, l’ex tecnico viola si affida aZukanovic e Moisander dietro e a un centrocampo a cinque. La posta in palio è troppo importante per le due squadre e ne viene fuori un primo tempo arido e timoroso, in cui il solo Barreto, dopo un flipper pericoloso in area laziale, sfiora il palo di destra della porta di Marchetti. La Lazio nulla, o poco più, paga pure la poca forza d’impatto sulle fasce per andare a cercare le teste dei due maxi-attaccanti. Klose ci prova, propria in acrobazia, ma spara alto. Nella ripresa Pioli si gioca la carta Felipe Anderson per Cataldi e poi Matri per Klose, mentre Montella chiama fuori Cassano e mette Muriel. Il colombiano mette subito paura ai biancocelesti e sul passo lungo non lo tiene nessuno, fortuna per i laziali che la sua conclusione finisca fuori. E proprio da una tipica azione di sovrapposizione e cross arriva al 78′ il vantaggio laziale: Radu vola via e mette in mezzo e Matri stacca più in alto di tutti e prende il sette a destra di Viviano: 1-0. Un gran gol per l’attaccante, di forza e precisione, dove Viviano può solo guardare.
