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Corradi: “Le esultanze? Meglio quelle che esprimono gioia…”

Bomber della banda-Mancini, con il suo rendimento in biancoceleste si guadagnò anche la maglia della Nazionale. Bernardo Corradi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua“, per parlare del momento biancoceleste.

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Contro il Chievo la Lazio si è trovata ad affrontare l’ennesimo avvio in salita: non è una situazione ideale, ma in compenso sono arrivati gli ennesimi segnali di reazione confortanti, come a Bologna. Alla luce del risultato finale il bicchiere è sicuramente mezzo pieno, resta il dato preoccupante di essere la squadra che ha incassato il maggior numero di gol nel primo quarto d’ora.

Luci ed ombre nel successo biancoceleste: l’Europa sembra più vicina, ma le esultanze dei giocatori laziali sembrano acuire la crisi con la tifoseria. “Al momento tra alcuni elementi c’è sicuramente una spaccatura con i tifosi. Forse un’esultanza dovrebbe essere soltanto un momento di gioia, senza lasciarsi andare a strascichi polemici. Servirebbe forse una figura dirigenziale che sappia mediare tra squadra e tifoseria, magari un ex calciatore che conosce bene gli equilibri dell’ambiente. Ci sono comunque giocatori come Cataldi sul quale non si possono avere dubbi riguardo a quanto sia legato all’ambiente.

Sugli attaccanti: “La squadra paga probabilmente la minor sicurezza in difesa. Una problematica che fa abbassare il baricentro a tutto l’undici in campo, e per le punte diminuiscono di conseguenza i palloni giocabili e le occasioni da gol. Per questo l’innesto di un difensore potrebbe risolvere questioni irrisolte anche nel reparto offensivo. Purtroppo il mercato di gennaio è particolare: non ci sono movimenti ed occasioni come in estate, senza grandi disponibilità economiche non si possono mettere a segno colpi importanti.

Su Pioli: “E’ una persona molto equilibrata ed un tecnico molto preparato, ed ha retto molto bene al momento più difficile. Per rendere al meglio serve un grande supporto da parte della società. Allegri alla Juventus, la società che ha fatto scuola in questi ultimi anni, sente sempre la presenza e il sostegno delle principali figure dirigenziali. Questo non mi sembra avvenire alla Lazio, e alla lunga l’allenatore e i giocatori possono risentirne.”

Su Udine, trasferta che la Lazio dovrà affrontare con diverse defezioni: “Nelle ultime trasferte la Lazio ha fatto vedere ottime cose. Sarà una partita determinante, vincere in Friuli potrebbe permettere ai biancocelesti di gettare le basi per una rimonta come quella dell’anno scorso, in cui la Lazio risalì dall’ottavo al secondo posto proprio partendo da una vittoria a Udine. I bianconeri non sembrano quelli degli scorsi anni, vengono da diversi risultati negativi ed è una partita da conquistare con aggressività, per lanciare un nuovo segnale di riscossa e mettere pressione alle squadre che precedono la Lazio in classifica.

Un ultimo commento sull’Inter e su Roberto Mancini, tecnico di Corradi alla Lazio, reduce da una settimana pesantissima: dopo la polemica con Sarri è arrivata quella con Icardi. “Beh Roberto ha detto la verità, con i piedi che aveva e che ha il gol di Icardi lo avrebbe segnato anche a cinquant’anni. L’Inter però forse non ha più giocatori al top della forma come Murillo e Miranda, determinanti in difesa a inizio campionato. Mancini mi sembra molto cresciuto a livello di impatto con i media, forse la polemica con Sarri aveva anche l’obiettivo di destabilizzare un po’ l’ambiente del Napoli. Gli allenatori di grande profilo come Mancini o Mourinho utilizzano anche strategie mirate come questa, ferma restando la gravità delle parole di Sarri.

Fabio Belli


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