Con grande soddisfazione il 22 Dicembre u.s. presso la splendida cornice dello “Stadio di Domiziano” di Piazza Navona, a margine del Consiglio Generale della S.S. Lazio, è stato annunciato che le Istituzioni Federali hanno aperto un procedimento d’ufficio concernente le istanze contenute nella Petizione “Lazio 1914/15, Campione d’Italia ex aequo!”. A seguito dell’invio degli atti e dei documenti in Figc il fascicolo è stato posto all’attenzione ed al vaglio dell’Ufficio di Presidenza, l’iter procedurale ora comporterà l’espletamento di una preventiva istruttoria e l’auspicio è che all’esito della stessa si giunga alla nomina della Commissione Straordinaria atta a riesaminare la questione dello Scudetto 1914/15, con conseguente riassegnazione dello stesso secondo i noti parametri dell’equità sportiva, della giustizia sostanziale e del merito territoriale.
Il 2015 è stato un anno importantissimo perché costituendo il Centenario dello scoppio della Grande Guerra e della sospensione unilaterale del massimo campionato di calcio dell’epoca, invero, ha permesso di riesumare a gran voce l’enorme ingiustizia sportiva che quella Lazio dovette subire, creare un impressionante movimento d’opinione sul tema e promuovere una petizione popolare che ha suscitato un incredibile clamore mediatico. In Francia, come in Spagna. In Germania, come in Olanda. In Danimarca, come in Svezia. In Russia, come nei Balcani. In Indonesia, come nelle Americhe. Abbiamo preso atto con estremo piacere come ormai anche i maggiori quotidiani a tiratura nazionale abbiano cominciato ad occuparsi della vicenda, così come abbiamo appreso con somma felicità che finanche “Il Guerin Sportivo” si sia dichiarato favorevole all’ex aequo tra Lazio e Genoa.
Attraverso le pagine del Secolo XIX, però, qualcuno ha già cominciato a lanciare una quanto mai censurabile campagna contro la rivendicazione laziale. Pietro Campodonico, autore dell’inno del Genoa, ha infatti avuto la temerarietà di dichiarare: “È un’assurdità quella di Lotito, in quel campionato la Lazio doveva ancora giocare contro la vincente del Girone Sud per affrontare il Genoa nella finalissima. Lotito è in conflitto d’interessi poiché la decisione finale spetta al Consiglio federale di cui è membro”. La controffensiva del Secolo XIX è di per sé scontata, faziosa e campanilistica, ma i documenti acquisiti in ambito biancazzurro parlano assai chiaro: l’assegnazione d’ufficio dello Scudetto 1914/15 al Genoa fu un grave atto di discriminazione territoriale! La rivendicazione laziale, inoltre, muove da una vera e propria sommossa popolare e non certo da un’investitura societaria, talché risulta quanto mai prematuro, pretestuoso e strumentale che in Liguria si cominci sin d’ora ad evocare un possibile conflitto di interessi del Presidente Lotito all’interno del Consiglio Federale. Esclusivamente per chi disponesse di pochi giga di memoria, altresì, in questa sede non ci si può esimere dal tracciare di nuovo il solco della sfera più propriamente giuridico/sportiva del Campionato 1914/15. Allorquando lo stesso venne interrotto per lo scoppio della Grande Guerra, infatti, è vero il Genoa era al comando del Girone Nord. Così come è vero che la Lazio aveva vinto il Girone Centro, ma doveva ancora battere la vincente tra le uniche due squadre del Girone Sud per accedere alla finale scudetto.
All’ombra della Lanterna, tuttavia, sembrano dimenticare che nell’ultimo incontro il Grifone doveva recarsi in casa del Torino che all’andata l’aveva già battuto per 6-1 e vincendo anche nel ritorno l’avrebbe raggiunto in testa.Potrebbe interessarti
A questo punto, ordunque, ben potendosi mettere in conto che da più parti si possano levare i soliti scudi antilaziali, possano sorgere insidie e frapposizioni più o meno lecite e si possano moltiplicare i tentativi di mistificazione della legittima richiesta di riesame biancazzurra, sarà fondamentale rispetto a tal fine che tutte le componenti laziali si battano sempre di più, tutte insieme e tenacemente per conseguire un riconoscimento che sarebbe di portata storica per la Lazio, i suoi tifosi di ogni tempo e soprattutto per quegli eroi che ad un passo da quella leggendaria finalissima furono chiamati ad immolarsi in guerra per la difesa degli interessi nazionali… Alea Iacta Est!
(La petizione, nel frattempo, continua: a questo link può firmare chi non l’ha ancora fatto!)
(Gian Luca Mignogna – Tratto dal Nuovo Corriere Laziale di lunedì 4 gennaio 2016)

