Dopo la grande vittoria di Firenze, è già tempo di pensare a Bologna-Lazio. Icona rossoblu ma al tempo stesso protagonista con la Fiorentina, Eraldo Pecci è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio, nella trasmissione “I laziali sono qua“, per fare il punto sulla situazione degli uomini di Stefano Pioli.
“La partita di Firenze ha confermato come i pronostici spesso lasciano il tempo che trovano in Serie A. La Lazio ha già dimostrato di avere picchi importanti e al tempo stesso momenti in cui sembra non essere una squadra di buon livello. C’è poi questa storia nella storia di Milinkovic-Savic, che ha scelto la Lazio in maniera così testarda. Ovvio che i fiorentini non abbia fatto piacere: tecnicamente lo conosco poco, sicuramente tempo fa arrivavano in Italia giocatori di alto livello, ma l’età è certamente dalla sua parte.“
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Sulla realtà del campionato, va sottolineato il titolo d’inverno conquistato dal Napoli. “Avevo detto che il Napoli era il candidato numero uno per il titolo. La squadra è forte e rodata, il tecnico è un altro di quelli che non fa danni, è chiaro che adesso nel girone di ritorno servirà un altro tipo di tenuta, l’abitudine a vincere è importante. Per fare un paragone, la Juventus è una squadra abituata ad entrare alla Scala, i partenopei i biglietti per il grande evento li trovano raramente. Questo alla lunga può fare la differenza. Anche l’Inter può rientrare, ha i mezzi anche per esprimere un gioco superiore a quello visto finora.”
Un’ultima considerazione sulla Roma, con Garcia più che mai sulla graticola. Alla luce dei risultati effettivamente ottenuti dai giallorossi, non può essere eccessivo l’allontanamento del tecnico francese? “Ogni club ha i suoi meccanismi, forse si parla di Garcia assegnandogli più meriti e più colpe di quante effettivamente ne abbia. Dopo la prima grande stagione ritengo che la Roma non abbia fatto registrare quella crescita che ci si poteva aspettare. Rispetto a due anni fa non c’è più Totti come leader della squadra, in difesa c’è Rudiger e non Benatia. Qualche passo indietro è stato compiuto.“
Fabio Belli

