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Galderisi: “La Lazio deve valorizzarsi meglio. Europa League possibile svolta stagionale.”

Giuseppe Galderisi ha vinto uno scudetto storico con la maglia dell’Hellas Verona nel 1985. Tre stagioni dopo l’attaccante si è trovato a vestire anche la maglia della Lazio nella stagione della promozione biancoceleste in Serie A. Ora impegnato nella sua carriera di allenatore, Galderisi è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione I Laziali Sono Qua per parlare della sfida di stasera che vedrà opposta la squadra di Pioli proprio alla formazione scaligera.

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Sia la Lazio sia il Verona hanno abbassato di molto lo standard rispetto ai risultati della passata stagione: “Gli allenatori sono sempre nell’occhio del ciclone, e Mandorlini dopo aver portato il Verona dalla Serie C a un passo dall’Europa ha pagato la crescita delle aspettative intorno ai gialloblu. A volte però cambiare l’allenatore può regalare stimoli importanti e, nonostante ci fosse un grande amore nei confronti di Mandorlini, è evidente come Delneri abbia riportato vitalità nell’ambiente. Riguardo Pioli ho grande stima ma allenare la Lazio non è semplice per tanti motivi. L’allenatore paga le conseguenze quando le cose non vanno bene, ma il tecnico della Lazio si è dimostrato umile nel momento migliore ed ha mostrato tutta la sua determinazione nel massimo momento di difficoltà della squadra: questo è senza dubbio un merito.

I mancati rinforzi sul mercato possono essere la chiave degli scarsi risultati biancocelesti? “Il mercato secondo me è fondamentale all’inizio dell’anno. A gennaio si rischia di creare più confusione rispetto ai benefici che si possono trarre da eventuali innesti. Il problema è avere una progettazione di un certo spessore e di dare continuità ai buoni risultati ottenuti: se la società lavora bene lo spogliatoio ne trae benefici, quando non succede i malumori si moltiplicano perché ci si scarica le colpe l’uno sull’altro. La parola progetto in Italia è stata molto svuotata di significato. La Lazio ha una base di lavoro ottima a partire dall’allenatore e dallo staff, andrebbe supportata con qualche innesto che permetta di raccogliere i frutti di quanto seminato e di valorizzare il lavoro compiuto.

L’attacco della Lazio sta arrancando: da ex bomber, quali sono secondo Galderisi i motivi della sterilità delle punte? “L’anno scorso era un piacere guardare la Lazio grazie all’efficacia del suo gioco d’attacco, un calcio offensivo straordinario. Quest’anno è mancato il supporto di tutta la squadra ma sono venute meno anche le classiche zampate dei grandi campioni. E’ il gioco di squadra che deve però portare le punte ad esprimersi al meglio, senza puntare il dito contro nessuno se i gol non arrivano. Nel momento tra i singoli solo Candreva mi sembra abbastanza continuo.

In Europa League quale potrà essere il ruolo della Lazio? “Ritengo possa essere un obiettivo ben preciso. In campionato è ancora presto per lasciarsi andare, ma l’Europa può essere la chiave per trovare la svolta stagionale. Ci sono le basi per la Lazio per far bene, anche se il sorteggio non è stato dei migliori perché i turchi sono squadra ostica. Importante aver recuperato Biglia, ma serviranno al meglio anche i giocatori bravi a muoversi tra le linee come Felipe Anderson.

Un ultimo parere sulla sfida scudetto di sabato sera tra Juventus e Napoli: “Questa partita ha tutto per diventare lo spot del nostro calcio: si affrontano due squadre che giocano in maniera strepitosa, tra potenza atletica e piacere per la manovra e il gioco ragionato. Sarà una partita tutta da vivere, secondo me avrà la meglio chi riuscirà a gestire meglio i novanta minuti in tutte le fasi. Se fossi in Sarri giocherei senza paura, non è nella sua mentalità nascondersi tatticamente e giocando il suo solito calcio il Napoli potrebbe realizzare qualcosa di grande.

Fabio Belli

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