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Cravero: “Non si sa più quale sia la vera Lazio: quella attuale o quella dell’anno scorso?”

Verso Torino-Lazio, Roberto Cravero è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione radiofonica “I Laziali Sono Qua” per parlare di come la squadra biancoceleste potrà avvicinarsi al match dopo la deludente sconfitta contro il Sassuolo.

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Non mi aspettavo che Lazio-Torino fosse una partita senza stimoli. Sono due squadre che hanno la possibilità di divertire e giocare bene. La Lazio quest’anno non ha espresso forse la sua vera identità. Viene quasi provocatoriamente da pensare: qual era la vera Lazio, quella di un anno fa o quella attuale? Purtroppo poi i giocatori hanno dimostrato di aver perso fiducia e prestazioni come quella contro il Sassuolo sono il frutto anche di una certa mancanza di convinzione.

In Europa League la Lazio sta giocando un calcio più efficace. Può arrivare fino in fondo in questa competizione? “Sicuramente servirà un aiuto dal sorteggio. Le squadre rimaste in lizza sono tutte di valore, ma l’impressione è che comunque negli ottavi di finale alla Lazio sia andata bene. Lo Sparta Praga va sicuramente rispettato, perché non prendere l’impegno con la giusta concentrazione sarebbe la mossa più fatale per andare incontro a una sconfitta.

Su Pioli: “Bisognerebbe considerare tutto il lavoro svolto dall’allenatore. E’ una persona degna di grande stima, quest’anno si è ritrovato probabilmente coinvolto in situazioni che non sono dipese soltanto da lui ed ha attraversato anche fasi un po’ concitate e confuse. Però secondo me le cose vanno sempre valutate nel complesso, non si può dimenticare quanto messo in mostra l’anno scorso dal tecnico.

Sul mercato si poteva fare di più? “La società ha sempre dimostrato di sapere come muoversi ed ha saputo spesso far quadrare il bilancio. Sicuramente si può movimentare il mercato attraverso le cessioni, il punto è se questi soldi possono essere poi reinvestiti: è quello che fa la differenza tra una squadra capace di muoversi oculatamente ed un’altra che vive passivamente gli eventi. La chiave è quella: se il Real Madrid vendesse Cristiano Ronaldo e poi sfruttasse in una certa maniera quei soldi, non ci sarebbe problema neanche in quel caso. Tutto sta su come vengono reinvestiti i proventi.

Infine un’ultima battuta sul campionato: “Al momento le gerarchie si stanno definendo con maggiore chiarezza: ritengo difficile che il Napoli possa contro-rimontare una Juventus che si è riassestata sui livelli dello scorso anno. Per il terzo posto la Fiorentina può dire senz’altro la sua anche contro una Roma in crescita.

Fabio Belli

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