Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Angelo Gregucci ha commentato il momento di forma della sua squadra della Lazio: “L’Europa League è la nostra proiezione interessante.Potrebbe interessarti
Quando si parla di campionato, il tono della voce di Gregucci cambia: “Ripudio l’idea che la Lazio sia ottava, vorrei tanto credere di no. Però oggettivamente questo passo indietro ci ha ricollocato dove siamo. I nostri numeri ballano tra il sesto e l’ottavo posto in classifica. Siamo nella media a livello economico, di spettatori ecc. Io mi sono sempre ribellato alla mediocrità. Ho sempre sperato che il settore giovanile della Lazio facesse di più, e invece facciamo più o meno come gli altri. Non è più il pallone dei grandi fuoriclasse, la regola ormai è solo una: chi ha più soldi vince. Dateci un giocatore che veramente rappresenti la Lazio, che abbia un senso di appartenenza vero. Che combatta per la maglia. E non sono i procuratori il problema, ma bisognerebbe avere un sistema calcio in cui il giovane si fida del club che lo cresce. Noi stiamo facendo dei disastri a livelli di giovani. Non coltiviamo più i giovani, compriamo e basta. Dal settore giovanile della Lazio venivano fuori dei personaggi affamati di talento (Di Biagio e Di Canio, ad esempio), non c’è più quella generazione”. Sui giovani della prima squadra: “Non c’è da bocciare nessuno dei ragazzi di Pioli. Il giovane di oggi fa un passo in avanti e due indietro. Oggi essere ventenne è veramente difficile, sono sotto un bombardamento mediatico continuo. Il mio futuro? Non so sotto quale mansione, ma tornerò. Finirò la mia strada dando al calcio quello che il calcio ha dato a me. Magari allenando il settore giovanile della Lazio. Voglio prendere un ragazzino da Ponte Milvio, crescerlo e vederlo giocare dopo qualche anno all’Olimpico. Questo è il sogno che voglio realizzare per terminare la mia carriera.”


