Inter – L’assurda confessione di Felipe Melo

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Il centrocampista dell’Inter Felipe Melo nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport si è lasciato andare ai ricordi sulla sua infanzia ma, il calciatore, non si è limitato a parlare delle sue origini calcistiche ma è sceso profondamente e senza freni sul personale vissuto.

Nel corso della chiacchierata, lasciando alquanto increduli gli interlocutori, ha dichiarato: “Se non fossi diventato un calciatore sarei diventato un assassino perché vivevo in una delle favelas più pericolose, girava droga e armi, ho lasciato quella vita per andare a lavorare, inseguire un sogno.

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Dopo il Flamengo è arrivato il Cruzeiro dove ho vinto il Triplete, che in Brasile è una cosa pazzesca. Avevo solo 17 anni e per me era tutto nuovo, una squadra nuova, una città nuova”.

Le sue parole ovviamente hanno subito fatto il giro del web e, il giocatore brasiliano, una volta resosi conto della gravità di quanto dichiarato dopo poche ore attraverso il proprio profilo Facebook ha ritratto tutto: “So che alcune persone devono essere rimaste scioccate delle mie dichiarazioni riguardo al fatto che se non fossi un giocatore sarei un assassino, ma mi spiego. Ho concesso un’intervista a un mezzo di stampa italiano, parlando in italiano e, in quel momento, non trovavo la parola nella lingua. In realtà volevo dire che se non fossi un giocatore sarei potuto restare invischiato nel mondo del crimine, perché le occasioni positive in una comunità come quella di São Gonçalo, dove vivevo quando giocavo nel Flamengo, non sono molte, ma non avrei mai il coraggio di uccidere qualcuno. Di certo non sarei un assassino. Ho sempre rispettato il mio corpo e arrivo a 32 anni giocando ad alti livelli. Sono felice di essere titolare in una squadra come l’Inter e non permetterò che questa cosa rovini il mio momento. Ma non do colpe al canale perché sono stato io a esprimermi in maniera sbagliata. Non mi piace mai perdere, ecco il perché della mia voglia e della mia determinazione in campo, ma sono un bravo ragazzo, che ama sua moglie e i suoi quattro figli. Di certo l’essere competitivo mi ha portato a questa grande vittoria nella vita personale e professionale“.

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3 Novembre 2025 - 08:10 — Ultima alle 08:10