Brindisi, abusa di un 12enne e il padre della vittima lo riduce in fin di vita

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A Brindisi un 19enne, fingendosi una ragazza, avrebbe adescato tramite un profilo “fake” su Facebook un ragazzino di 12 anni. Il ragazzo maggiorenne gli aveva dato appuntamento nel parco Cesare Braico di Brindisi, dove per tre volte avrebbe abusato di lui. Una volta accortosi di quanto successo il padre della vittima lo ha aggredito a colpi di martello riducendolo in fin di vita.

Questi i motivi per cui il 19enne Simone Perrino, accusato di pedofilia, e il padre del bambino sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Per il secondo l’accusa è di lesioni. I fatti si sarebbero svolti nell’agosto scorso. Le indagini sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile e dai colleghi della polizia giudiziaria della Procura. I due fascicoli sono confluiti in un’unica richiesta di arresto. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 19enne sarebbe riuscito a contattattare il minore tramite il social e i due si sarebbero dati appuntamento nel parco pubblico della cittadina pugliese. Tre gli incontri avvenuti, durante i quali le violenze sarebbero state consumate con la promessa di incontrare successivamente la donna del falso profilo Facebook. A marzo, la madre della vittima, ha scoperto tutto leggendo le chat del figlio e ha subito sporto denuncia in Procura. Il padre invece avrebbe voluto farsi giustizia da solo. Ha così mandato Perrino in ospedale con gravi fratture alla calotta cranica. Il ragazzo però avrebbe detto agli agenti di essere stato aggredito da un gruppo di extracomunitari. Nel frattempo è stato sottoposto a un delicatissimo intervento di Neurochirurgia alla testa ma non sarebbe in pericolo di vita.

Articolo pubblicato da Danilo Tramontana il giorno 21 Maggio 2016 09:00