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Caso Ciro Esposito: questa la sentenza

Si è tenuto questa mattina presso la terza sezione della Corte di Assise a Roma il processo a Daniele De Santis, il sostenitore giallorosso reo di aver ucciso Ciro Esposito, tifoso partenopeo ferito con un colpo di pistola il 3 maggio 2014 poco prima della finale di Coppa Italia tenutasi nella capitale tra Fiorentina e Napoli e deceduto dopo 53 giorni di agonia.

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Al termine del processo la Corte di Assise ha inflitto 26 anni di reclusione al De Santis. I giudici hanno inoltre condannato a otto mesi Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, due tifosi napoletani accusati di rissa. Nella sentenza, a carico di De Santis, anche un risarcimento a favore dei familiari di Esposito pari a 140mila euro.

A commento della pena inflitta al tifoso giallorosso Antonella Leardi, la mamma del povero Ciro, ha dichiarato: “Qualsiasi pena credo serva da monito per fare in modo che ciò che è successo al mio ragazzo non accada più”. La madre di Esposito su De Santis ha dichiarato: “Non provo odio, ho solo e sempre chiesto giustizia. L’odio non fa parte del mio essere, non ho mai detto una cattiveria, io sono figlia di Dio e Dio è amore”. Poi la Leardi ha spiegato come sia cambiata la sua vita dopo la morte del figlio: “Abbiamo perso un ragazzo meraviglioso, nulla potrà mai ripagare ciò che era mio figlio”.

Soddisfatti del verdetto i legali della famiglia Esposito. Come spiegato dall’avvocato Angelo Pisani: “Nulla potrà restituire Ciro alla famiglia e alla società. Una pena severa che sicuramente verrà confermata nei prossimi gradi di giudizio. Mi auguro che questa sentenza sia di esempio per evitare altri episodi di violenza”. Dopo la lettura della sentenza in aula ci sono stati attimi di tensione per le frasi di alcune persone presenti al processo che hanno urlato: “Devi marcire per quello che hai fatto”.

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