La breve esperienza in giallorosso è stata al quanto traumatica per Doumbia. In poco meno di 365 giorni, l’ivoriano è passato dalla gloria per la Coppa d’Africa. vinta con la sua nazionale, fino con la sua nazionale Campione d’Africa fino a vivere un vero e proprio incubo con i giallorossi. Un’avventura, quella romana, nata male (vedi i fischi all’esordio dopo la pessima prova col Parma) e finita peggio. A testimoniarlo è lo steso giocatore in una breve intervista riportata da “La Gazzetta dello sport“:
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“Quando ho vinto la Coppa d’Africa ho festeggiato talmente tanto che mi ero dimenticato di essere un calciatore professionista. In quei giorni, prima di arrivare in Italia, dormivo a malapena, ma se tornassi indietro lo rifarei e farei anche di più. L’anno dopo – aggiunge l’attaccante – la Roma voleva mandarmi per forza in Cina, ma quando ho rifiutato mi facevano allenare tre volte al giorno: alle 8, alle 12 e alle 16. Una punizione? Sì. Adesso sono al Basilea e cercherò di dare tante soddisfazioni ai miei tifosi”.

