Bruno Giordano si è concesso in una lunga intervista al portale francese ‘So Foot’.Potrebbe interessarti
Vecino scalpita: sarà lui la carta vincente per il centrocampo biancoceleste contro il Cagliari? Stuzzicante chance per il nostro guerriero!
Sarri regala solidità: la difesa Lazio vola in Europa, solo una big ci supera!
Le prime mosse di Spalletti: ecco le scelte bianconere per sfidare la Cremonese in Serie A!
Lazio-Torino: quel trionfo del 2020 da ricordare! Granata spazzati via, emozioni e gol che restano nella storia.
Giordano si sofferma poi sul passato, a partire dagli anni in Serie B con la maglia biancoceleste: “Oggi è più difficile vedere calciatori che restano quando la proprio squadra retrocede (nel caso della Lazio, a causa del calcioscommesse, ndr). Io però amavo enormemente i colori biancocelesti e sono rimasto con piacere. Nel calcio moderno, invece, posso citare l’esempio di Buffon e Del Piero, che hanno seguito la Juventus in Serie B. Hanno fatto una scelta difficile, ma in fondo erano sicuri che il calvario sarebbe durato soltanto un anno”. Infine, sul passaggio al Napoli: “Era l’estate del 1985 ed ero in procinto di lasciare la Lazio. Non potevo rifiutare i partenopei e così non ci ho pensato nemmeno un secondo ad accettare. Il merito è stato anche di Italo Allodi (ex ds del Napoli, ndr) e di Diego Maradona che mi ha chiamato personalmente per dirmi che voleva giocare con me. Allenarmi con lui è stato qualcosa di indescrivibile. Con lui ho capito che si può sempre migliorare e che i limiti sono solo nella sua testa. Dopo ogni allenamento, Diego rimaneva a calciare le punizioni, per migliorare sempre di più il suo tiro”.


