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SOCIETA’ – Riforma pensioni 2016: rinviati gli interventi su quattordicesima, precoci ed esodati

Negli ultimi tempi si è sentito spesso parlare di vari piani e progetti che ruotavano intorno alla riforma pensioni. Ultimamente il Governo sembrava aver individuato i prossimi interventi in campo previdenziale ma dalle ultime notizie il tutto sembra ancora essere in alto mare. La riforma pensioni sarà abbastanza timida e “a puntate”. Si partirà con l’Ape e la ricongiunzione gratuita dei contributi, ma per il resto (esodati, precoci, quattordicesima) si dovrà ancora attendere.

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Questo spacchettamento della riforma è dovuto alla situazione dei conti pubblici e alla difficoltà di reperire risorse per attuare il piano nella sua totalità. In tutto, l’intero pacchetto delle misure previdenziali studiate dall’Esecutivo richiederebbe allo Stato uno sforzo di 4 miliardi di euro, di cui 2,6 immediatamente. Per rendere operativo l’anticipo pensionistico Ape servono 700 milioni, per la ricongiunzione dei contributi almeno 500, per l’estensione della platea dei beneficiari della quattordicesima altri 800. Bisogna trovare inoltre le risorse per l’innalzamento della no-tax area e poi ci sarebbe la misura più impegnativa, quella relativa allo scivolo per i lavoratori precoci (gente che ha iniziato a lavorare molto presto), per i quali si pensa ad un bonus contributivo pari a tre o quattro mesi per ogni anno di lavoro svolto prima di diventare maggiorenni.

La prima tranche della riforma pensioni sarà composta da due sole misure. La prima è l’Ape, l’anticipo pensionistico: un prestito che viene concesso ai lavoratori che decidono di uscire anticipatamente e che dovranno restituire tramite un piano di rimborso ventennale una volta raggiunti i requisiti per la pensione. Meccanismo che ha sollevato molti dubbi, visto che il lavoratore subisce una doppia penalizzazione (anticipo pensionistico e pagamento degli interessi) e che l’operazione coinvolgerebbe banche e assicurazioni. L’introduzione dell’Ape avrebbe un costo contenuto per le casse dello Stato (700 milioni) perché gran parte degli oneri finirebbero sulle spalle dei lavoratori. La seconda misura che potrebbe essere introdotta in tempi brevi è relativa alla ricongiunzione gratuita dei contributi: considerando il costo non eccessivo (non si dovrebbe andare oltre i 500 milioni di euro) l’intervento appare sostenibile per le casse dello Stato.

Gli interventi verranno probabilmente inseriti nella legge di Stabilità 2017, mentre per le altre misure i tempi sembrano allungarsi. Come detto, l’intervento più oneroso per lo Stato dovrebbe essere quello che riguarda il bonus per i lavoratori precoci, ma anche la revisione della quattordicesima può risultare particolarmente cara. Ancora da capire se si punterà all’aumento degli assegni degli attuali beneficiari o all’allargamento della platea dei beneficiari (opzione più pesante per i conti pubblici visto che costerebbe circa 800 milioni). Non bisogna poi dimenticare che serviranno ulteriori risorse da impiegare sul fronte esodati: con l’ottava salvaguardia verrebbero tutelate 32.000 persone.

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