Tutto nasce da un episodio verificatosi in Sardegna, più precisamente a Buggerru, il 4 settembre 1904 quando mentre era in corso uno sciopero a cui avevano aderito circa duemila lavoratori della miniera l’esercito sparò sui manifestanti uccidendone quattro e ferendone undici.
Agli inizi del ‘900 Buggerru veniva chiamato “petite Paris” ovvero “piccola Parigi” dato che i dirigenti minerari che si erano trasferiti nel borgo minerario con le rispettive famiglie avevano creato un certo ambiente culturale.Potrebbe interessarti
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I fatti verificatisi provocarono fortissime reazioni: l’11 settembre a Milano per protestare contro la violenza di Buggerru la Camera del lavoro approvò una mozione per lo sciopero generale da organizzare in tutta Italia entro otto giorni; il 14 settembre a Castelluzzo, in Provincia di Trapani, durante una manifestazione dei contadini che protestavano contro lo scioglimento di una riunione locale e l’arresto di un socialista, dirigente di una cooperativa agricola, i carabinieri spararono sui contadini; il giorno successivo a Sestri Ponente vi furono dei disordini. A seguito dell’ennesima strage l’indignazione raggiunse livelli altissimi. A quel punto, promosso dai sindacalisti rivoluzionari di Arturo Labriola e dal Partito Socialista Italiano di Filippo Turati, la Camera del Lavoro di Milano proclamò lo sciopero generale nazionale, fu il primo in tutta Europa, che si svolse dal 16 al 21 settembre ed al quale aderirono i lavoratori italiani di tutte le categorie.
E così, il 16 settembre 1904, lo sciopero generale cominciò ad attuarsi con larga partecipazione a Milano e a Genova e via via a Bologna, Livorno, Parma, Roma, Torino e, nei giorni seguenti, coinvolse Bari, Biella, Brescia, Catanzaro, Napoli, Palermo, Perugia, Venezia e inoltre lo sciopero si estese anche nelle campagne. Dopo l’assunzione di impegno, da parte di un gruppo di parlamentari socialisti, a presentare in Parlamento una proposta di legge per vietare l’uso delle armi alle forze dell’ordine durante gli scioperi il 21 settembre lo sciopero si concluse. Giolitti chiese ed ottenne dal re lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate.