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Stadio Olimpico e As Roma addio? Ipotesi Flaminio. Le parole dell’ad Baldissoni

L’ad della Roma, Mauro Baldissoni, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club per fare il punto sulle ultime novità in casa giallorossa. Baldissoni ha parlato anche dello Stadio Olimpico e dei problemi che i sostenitori giallorossi incontrano per entrare nell’impianto a causa delle disposizioni di sicurezza:

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“Se le difficoltà di fruibilità dello stadio Olimpico continuano e si riducono gli spettatori forse è il caso di iniziare a pensare a stadi diversi e più piccoli. Anche quando si hanno 40-45mila persone, che non sono poche, l’effetto è comunque penalizzante. A Roma stiamo portando avanti rapporti con chi di dovere da più di un anno. Lo facciamo per cercare di risolvere i problemi di sicurezza e abbiamo dato il via a un percorso per tornare a quella che noi chiamiamo normalità: la gioia di andare allo stadio, attirando sia le famiglie che chi vuole seguire da solo la passione per la squadra. Sperando che questo cammino comune porti anche all’eliminazione delle barriere, che infatti nel nuovo stadio non saranno presenti. Nel nostro impianto metteremo ancora più gente della società all’interno della curva per essere certi che non ci sia alcun problema, in modo da capire se veramente qualcuno ha messo in pericolo l’incolumità pubblica. In attesa di costruire il nuovo stadio della Roma per il momento potremmo anche trasferirci in uno stadio più accessibile, ma ci auguriamo che tutto questo non si renda necessario”.

Secondo La Repubblica l’unica alternativa possibile prima della costruzione della nuova struttura sarebbe lo stadio Flaminio, che potrebbe essere rilanciato in grande stile. Anche perché l’articolo 19 delle Norme Organizzative Interne della FIGC impone alle società di giocare in uno stadio ubicato nel Comune in cui hanno sede.

Il comitato per le Olimpiadi romane, presieduto da Malagò e Montezemolo, oggi sarà al Flaminio, simbolo delle Olimpiadi del 1960 ma da anni in stato di abbandono. La provocazione rivolta al primo cittadino della capitale è questa: se Roma non avrà i Giochi, tutto resterà così perché nessuno ci metterà un euro; se invece dovessero arrivare le Olimpiadi a Roma nel 2024 l’impianto verrebbe rimesso a nuovo e restituito alla cittadinanza. Inoltre verrà presentato anche il primo censimento degli impianti sportivi della capitale in prospettiva candidatura olimpica. Alla presentazione oltre al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del comitato promotore, Luca di Montezemolo, sarà presente anche la coordinatrice del comitato Roma 2024, Diana Bianchedi.

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