Uno degli obiettivi di questo mercato della Lazio è quello di togliere gli esuberi dalla rosa. Uno degli esuberi di “lusso” è, senza dubbio, Alvaro “El Tata” Gonzalez, richiesto non solo in patria ma anche in Italia. Il centrocampista uruguaiano ha rilasciato una lunga intervista a elpais.com.uy, parlando un po’ di tutto, dalla vita privata alla Lazio, inizia parlando del calcio nel suo paese: “L’Uruguay è un paese calcistico quindi è facile diventare un personaggio pubblico. Da un lato è penalizzante perché si è sempre esposti a giudizi, dall’altro è bello quando la gente parla di te. In ogni caso non ci si deve far influenzare né dalla critica, né dall’elogio che fanno parte del gioco”
FORCHETTA E CRAVATTA – “A livello di alimentazione cerco di mantenermi in linea senza privarmi di nulla. C’è sempre tempo per qualche ‘stravizio’: è importante controllare il peso, ma senza farsi condizionare da troppi sacrifici. L’Italia è un paese molto trendy? Ci sono cose che mi piacciono e quando li indosso mi trovo bene, poi gli italiani con queste cose ci sanno fare e sanno come consigliarti. Nello spogliatoio della Lazio alcuni giocatori vestono come dei modelli mentre io sono molto più casual”.
NAZIONALE – “Fin da quando ero bambino sognavo di vestire la maglia della nazionale, per fortuna ce l’ho fatta.Potrebbe interessarti
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OGGI E DOMANI – “La situazione nella Lazio mi ha penalizzato, così per un periodo sono rimasto fuori dalle convocazioni dell’Uruguay: per quanto so essere in competizione, in alcuni momenti è facile che altri prendano il tuo posto. Oggi sono alla ricerca di un’altra squadra dove poter giocare e permettere al maestro Tabarez di convocarmi. Finora i ragazzi hanno fatto molto bene, quando ci ritroveremo cercheremo di risalire la classifica. Fin da quando ero ragazzo tifo il Nacional, un giorno vorrei tornare e realizzare il sogno che non ho ancora conseguito di essere campione con la squadra del mio cuore; devo però valutare bene tutte le circostanze. Un altro sogno è quello di giocare con il Defensor Sporting, che è la mia casa, la squadra dove ho debuttato. Entrambi i club mi hanno lasciato le porte aperte per un ritorno e questo per me è un orgoglio. Il tempo dirà se sarà possibile e con quale club giocherò per primo”.


