Franco Zavaglia, noto Ag. FIFA, rilascia in un’intervista a TMW RADIO impressioni sul progetto Lazio e il prossimo mercato. Lo scopritore di molti talenti da Totti a Felipe Anderson interviene sul rinnovo di Biglia e possibili addii.
Dopo la conquista della terza finale di Coppa Italia dell’era Lotito si guarda già al mercato, futuro e passato. Franco Zavaglia interviene sul D.S. Igli Tare e gli ultimi acquisti : “Non so per gli altri, ma per me e per il presidente Lotito è molto considerato. Io so perfettamente che ha una grande professionalità ed è un ottimo conoscitore di calcio. I primi anni ha pagato un po’ lo scotto dell’inesperienza. Ricordo che voleva continuare a giocare un altro anno, ma Lotito gli ha subito offerto il ruolo di ds. Gli va dato un grande merito, per me oggi, e non solo a mio avviso, è uno dei migliori direttori sportivi in circolazione.
Sono stati tanti gli acquisti azzeccati, poi con qualcuno si può anche sbagliare. Tare seguiva Bastos da tanto tempo, ma all’allenatore che doveva venire prima di Inzaghi non piaceva e forse in quel momento lo avrebbe preso anche a parametro zero. Wallace sta facendo bene e Immobile è sempre stato un grande giocatore. In passato ha soltanto pagato lo scotto dell’ambientamento all’estero”.
BIGLIA, KEITA E DE VRIJ: IL FUTURO
Sul Biglia, che ancora non ha firmato il rinnovo, per Zavaglia la conclusione sembra scontata :“Per l’età che ha non andrà a cercare altre esperienze altrove . Società ed entourage stanno lavorando per poter fargli terminare la sua carriera a Roma. È un giocatore molto importante per i meccanismi della squadra. È un leader dentro lo spogliatoio ed è importante anche per la crescita dei giovani”.
Se invece giovani talenti come Keita e de Vrij potrebbero lasciare la Lazio.Potrebbe interessarti
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IL MERCATO
A riguardo invece voci che accostano Cerci, ma soprattutto Giuseppe Rossi alla Lazio dice: “Vedendo il gioco di Inzaghi penso che Cerci sia più congeniale. Anche perché Rossi sta facendo bene in Spagna. Bisogna vedere quali sono i parametri economici dei biancocelesti. Sia Tare che Inzaghi però stanno dando importanza anche al settore giovanile. In 30 anni di calcio, di operazioni all’estero ne ho fatte tante. Ma l’unico che si è ambientato è stato Carbone. Gli altri dopo un anno se ne sono tornati in Italia: parlo di Di Vaio, Ravanelli, tutti grandi giocatori che non hanno fatto benissimo all’estero, ma solo per una questione di ambientamento”.
Conclude poi su Felipe Anderson, che lui aveva scoperto al Santos solo sedicenne: “All’epoca volevo vedere se quel ragazzino che avevo visto giocare a 16 anni poteva riuscire ad arrivare a certi livelli. Vederlo ora è per me un motivo di grande soddisfazione“.


