Ieri dopo il momentaneo pareggio di Daniele De Rossi abbiamo assistito, o meglio ascoltato uno spettacolo patetico
“Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi, Daniele de Rossi”, Daniele de Rossi.” Qualcuno fermi lo speaker della società giallorossa. Se qualcuno lo dovesse vedere per le strade di roma (ipotesi rara), magari strillando ancora, invano, il nome del giocatore della squadra uscita con le ossa rotte dal derby. Capiamo la gioia, capiamo il fomento, capiamo lo stile aggressivo, la rivincita, gli scarpini di totti, la scritta abusiva sulla vostra maglia, ma ieri al gol dell’illusione, per giunta arrivato grazie a una simulazione completamente antisportiva, ascoltare lo speaker strillare istericamente per circa sette otto volte il nome del giocatore, ci è sembrato un “tantino esagerato” e poco poco professionale.
Inoltre è doveroso dire che l’audio delle casse presenti allo stadio è troppo alto e dà fastidio.Potrebbe interessarti
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