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ITALIA CONFERENZA Mancini: “Emozionato e orgoglioso. Balotelli e Pirlo?…”

ITALIA CONFERENZA Mancini da Coverciano nel giorno della presentazione come nuovo Ct della Nazionale. Dopo l’introduzione del commissario Figc Fabbricini ecco le parole del nuovo selezionatore degli Azzurri.

ITALIA CONFERENZA Mancini da Coverciano

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“Sono emozionato, diventare c.t. della Nazionale non è una cosa così banale. La Federazione mi ha fatto capire che mi volevano al 100 per cento, per me è stato facile scegliere. Ho messo piede per la prima volta nel 1978 a Coverciano con l’Under 14. Essere qui in questo ruolo adesso è importante. Sono felice anche per i miei genitori che saranno orgogliosi di me. Essere c.t. azzurro è la massima aspirazione per tutti, e questo era il momento giusto nella mia carriera”.

CONVOCAZIONI

“La cosa più bella della Nazionale è che non bisogna andare a comprare giocatori. Anche in momenti difficili in Italia si possono trovare giocatori di qualità. Balotelli? Ci parleremo, probabilmente lo chiameremo. Lo vogliamo rivedere come è stato agli Europei con Prandelli. Di Pirlo abbiamo parlato con Costacurta, adesso bisogna capire cosa vuol fare. Anche con Buffon parleremo, visto che per adesso non c’è stato tempo. Voglio riportare l’Italia dove merita, sul tetto del Mondo e dell’Europa. Di Europei ne abbiamo vinti pochi”.

OBIETTIVI

“I momenti difficili possono capitare, anche una mancata qualificazione può succedere. Non credo nemmeno che sia giusto dare la colpa a un allenatore. Certo, se non vinci in azzurro hai 50 milioni di persone arrabbiate con te, ma se riesci a vincere è una soddisfazione più grande. Difficile che un c.t metta d’accordo tutti, ogni tifoso vede il calcio a modo proprio, ma per unire bisogna vincere un trofeo importante. Giocare bene? Di solito chi riesce a farlo poi vince”.

GIOCO E STAGE

Difficile dire adesso come giocheremo, anche perché devo conoscere meglio alcuni giocatori stando insieme, ma poi certo adatterò le mie idee ai giocatori. Non chiedo stage, se avremo la possibilità ne faremo per vedere i giovani, ma vanno rispettati anche i club e i giocatori che giocano già tantissimo e viaggiano già tantissimo. Il c.t. ha l’obbligo di stare vicino alle squadre giovanili, ma l’Under 21, la 19 e le altre avranno un loro allenatore che io non intendo disturbare”.

I “VECCHI”

“Una cosa importante è che i giocatori che arrivano alla Nazionale devono farlo con il cuore, perché ogni piccolo giocatore sogna di arrivare in questa squadra e vincere con l’azzurro. In Nazionale ci sarà spazio per tutti quelli che faranno bene, ma dobbiamo costruire anche per i prossimi anni, quindi l’età conterà. Ma se i “vecchi” come De Rossi saranno ancora i migliori quando dovremo giocare partire importanti verranno chiamati”.

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