L’Uefa questo pomeriggio ha emesso la sentenza nei confronti della Roma per l’aggressione a Sean Cox. Una sentenza “buffa” se rapportata alla gravità del gesto e confrontata con gli ululati dei tifosi laziali nell’anno 2013
Per l’Uefa la vita, appesa ad un filo, di un uomo vale 50.000 euro di multa e due trasferte vietate, di cui una con la condizionale. Ovvero nulla. Meno di zero. NIENTE. Si è persa una grande occasione nei vertici del calcio internazionale di dare un vero calcio alla violenza, non infliggendo una seria punizione. Premsessa: questo pensiero, focus, analisi, non ha nulla a che vedere con la rivalità tra Lazio e Roma, al posto dei giallorossi poteva esserci qualsiasi altro club, si sarebbe fatto ugualmente il confronto. Per quanto quel vile gesto nei confronti di Sean Cox non possa essere mai ripagato con una sentenza ragionevole, oggi si è dimostratao come l’Uefa abbia abbandonato, moralmente e umanamente, una famiglia che ha avuto la loro vita stravolta. Eppure per molto meno ci furono sentenze esemplari.
LAZIO STOCCARDA E LAZIO FENERBACHE A PORTE CHIUSE PER… ULULATI
Correva l’anno 2013 e la Lazio di Petkovic volava in Europa League.Potrebbe interessarti
LEGGI L’IMPRESA DI CECCHINATO AL ROLAND GARROS


