Il mental coach di Luis Alberto parla del futuro del suo assistito.
Intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport il mental coach di Luis Alberto, Juan Campillo, ha parlato del giocatore spagnolo: “Luis è entusiasta, vuole fare una grande stagione e continuare a mostrare l’enorme talento che possiede. Forse le prime partite sono state complicate per via della forza delle rivali e non ha ancora trovato il ritmo giusto. Lui è impaziente. L’anno dell’esplosione è stato molto difficile perché non riusciva a dimostrare il talento che aveva. Oggi può solo migliorare, l’anno in corso non dovrebbe essere più difficile. Con il lavoro quotidiano e la giusta mentalità tornerà ai suoi livelli”.
Sui loro contatti: “Parliamo con una certa frequenza. Abbiamo deciso di sentirci quando è necessario e di vederci in Spagna durante le settimane di pausa. Luis Alberto mi ha chiamato a luglio per iniziare il precampionato. Il lavoro di coaching serve per curare ogni aspetto della vita calcistica. In principio è stato necessario recuperare le buone sensazioni dello scorso anno, la mentalità e le motivazioni per continuare ad allenarsi molto bene concentrandosi sulla squadra e confidando in tutti gli obiettivi raggiungibili. Luis punta a continuare a crescere, a sfruttare al meglio le sue buone qualità”.
Sull’infortunio: “Lo stop è arrivato in un momento delicato della stagione. Lui voleva aiutare la Lazio nelle ultime partite e sperava di andare ai Mondiali in Russia. Ma non mi ha detto altro”.
Sul futuro: “Mi ha detto che è felice a Roma, è una città che ama e così anche la sua famiglia. La Lazio è il club ideale per sviluppare tutto il suo talento. Siviglia è la città in cui è cresciuta la maggior parte della sua famiglia. Solo in futuro potrebbe essere un buon posto per giocare ma ora è molto concentrato sulla Lazio”.
Sugli obiettivi: “Luis vuole consolidare il livello di gioco espresso nella scorsa stagione e fare un passo avanti, sia individualmente che nell’aiutare la squadra in campo in quanto ad assist, obiettivi, compiti difensivi e gioco collettivo”.
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