Il 5 settembre 1972 rimarrà per sempre nella storia delle Olimpiadi moderne. Quel triste giorno si svolsero i drammatici fatti del villaggio olimpico di Monaco di Baviera, in Germania. Quando un commando dell’organizzazione terroristica palestinese Settembre Nero irruppe negli alloggi destinati agli atleti israeliani. Il bilancio fu di 17 morti: 11 atleti israeliani, 5 terroristi e un poliziotto tedesco.
L’ASSALTO AL VILLAGGIO OLIMPICO
Intorno alle 4 del mattino del 5 settembre 1972 il commando di terroristi penetrò all’interno del villaggio olimpico di Monaco di Baviera. Il gruppo venne aiutato a scavalcare le recinzioni da degli atleti statunitensi, un po’ alticci, che non si resero conto di quanto stesse accadendo. Gli attentatori fecero irruzione nella palazzina degli atleti israeliani uccidendone subito due che avevano tentato di difendersi e controbattere l’attacco: Moshe Weinberg, allenatore di lotta greco-romana, e Yossef Romano, atleta di sollevamento pesi. Poi sequestrarono altri nove atleti. Terminata l’azione, alle 5 del mattino iniziarono le trattative.
I terroristi avanzarono le loro richieste. La liberazione di 234 palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane e di due terroristi tedeschi. Inoltre la richiesta di tre aerei per lasciare la Germania. Venne anche data una scadenza, le 9 del mattino. Per la Germania Ovest, allora sul delicato fronte della Guerra Fredda, fu una prova molto difficile. Il tentativo dell’allora cancelliere tedesco Willy Brand di coinvolgere Israele nella trattativa fallì. Il primo ministro israeliano Golda Meir si oppose fermamente a ogni cedimento. Ma a Bonn decisero di aprire la trattativa con i terroristi che avanzavano sempre nuove richieste e spostavano l’ultimatum di ora in ora.
LA TRAGICA CONCLUSIONE
Nel frattempo le Olimpiadi andavano avanti.Potrebbe interessarti
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