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LA NOSTRA STORIA Juan Sebastian Veron, la Brujita biancoceleste

Il 9 marzo 1975 nasce a La Plata Juan Sebastian Veron, la Brujita. Fantastico centrocampista argentino protagonista degli anni d’oro cragnottiani. Figlio di Juan Ramón, detto la Bruja, calciatore che ai Mondiali d’Inghilterra del 1966 segnò una delle reti che permisero all’Argentina di battere 2-1 l’Inghilterra all’Old Trafford.

All’età di 7 anni, nel 1982, Juan Sebastian Veron entra nelle giovanili dell’Estudiantes. Dopo aver fatto tutta la trafila nel 1993 la Brujita inizia a giocare da professionista. Dopo tre campionati trascorsi nella squadra platense a gennaio del 1996 venne acquistato dal Boca Juniors. Nello stesso anno è seguito da osservatori della Sampdoria. Mantovani, presidente della squadra ligure, su suggerimento di Sven Goran Eriksson, in vista di una futura sostituzione di Mancini lo porta a Genova in cambio di 6 miliardi di lire. Nella squadra blucerchiata Veron mostra tutte le sue potenzialità e i tifosi stravedono per lui. Tanzi, ricco patron del Parma, nella stagione 1998-99 fece un’offerta altissima per acquistarlo. Mantovani cedette e il giocatore passò ai ducali dove riuscì a conquistare una Coppa Italia e la Coppa UEFA.

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L’ARRIVO A ROMA

Nella stagione 1999-2000 nell’ambito degli accordi commerciali tra Tanzi e Sergio Cragnotti, presidente della Lazio, Juan Sebastian Veron passa ai biancocelesti per una cifra vicina ai 38 miliardi di lire. Nelle due stagioni trascorse a Roma il centrocampista argentino è stato uno dei maggiori protagonisti dei successi laziali. Elemento essenziale, inserito in squadra al centro del campo tutti i palloni passavano per i suoi piedi. Il tecnico svedese lo lasciava libero di spaziare su tutto il fronte. Il giocatore sapeva interpretare le partite e sceglieva da solo la posizione più idonea da tenere in campo.

I SUCCESSI CON LA LAZIO

Splendido esecutore di punizioni. In allenamento ingaggiava sfide spettacolari fino a sera con un altro specialista nei tiri da fermo, il serbo Mihajlovic. I portieri Marchegiani e Ballotta tentavano, spesso inutilmente, di parare le loro conclusioni. Tra il 1999/00 e il 2000/01 Veron vinse uno Scudetto, una Supercoppa Europea, una Supercoppa Italiana e una Coppa Italia. A Roma fu soprannominato “la luce”. Ha lasciato molti rimpianti tra i tifosi che ancora oggi lo apprezzano e lo ricordano con gratitudine.

L’INGHILTERRA E IL RITORNO IN ITALIA

Nel 2001 Cragnotti lo cede al Manchester United dove resta per due stagioni. Alla fine del 2003 passa al Chelsea ma, a causa di un serio infortunio, disputò solo 7 partite. A seguito di dissidi con il tecnico portoghese Mourinho dal 2004 al 2006 viene ceduto in prestito all’Inter. Desideroso di finire la carriera in patria nel 2006/07 torna all’Estudiantes. Nel 2009 vince la Coppa Libertadores. Nel gennaio dello stesso anno vince il premio Re d’America, equivalente del Pallo­ne d’Oro sudamericano. Premio assegnato ogni anno dal giornale uruguayano El Pais. Tale ambito riconoscimento gli viene di nuovo assegnato a gennaio 2010. Nel 2012 si accorda con la squadra dilettantistica del Coronel.

IL RITIRO

Dopo aver annunciato per ben due volte il suo ritiro, dopo essere stato nominato nel luglio del 2013 Direttore Sportivo dell’Estudiantes, firma un contratto di un anno. Alla fine della stagione 2013/14 annuncia di nuovo il suo abbandono. Il 5 ottobre 2014 viene eletto presidente della squadra rosso-bianca. Nell’agosto del 2016 a distanza di circa due anni dal suo ritiro decide di tornare a giocare vestendo la maglia della squadra dilettantistica dell’Estrella de Berisso, della quale è anche allenatore. Pochi mesi dopo decide di sottoscrivere un nuovo contratto con la squadra di cui è presidente: l’Estudiantes.

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