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Il punto sulla situazione
Secondo la sua tesi la squadra si è attenuta a quelli che sono i protocolli e le norme in vigore. “Per il caso tamponi il punto determinante che ha provocato la sanzione ai medici e alla Lazio è di carattere giuridico. Cioè comprendere qual è la disciplina che regola gli accertamenti dei tamponi: noi abbiamo sempre sostenuto che fosse compito della sanità pubblica, il tribunale ha detto che questo è vero ma che il compito è anche della società e del singolo soggetto risultato positivo. Può essere una motivazione di carattere civico ma che non si può trarre dalle norme UEFA e FIGC, secondo le quali la raccolta dei dati relativi al numero di tamponi effettuati e dei positivi riscontrati è un servizio pubblico, svolto tramite collaborazione diretta tra il laboratorio che li effettua e la ASL”. E sul caso specifico che ha riguardato Ciro Immobile ha aggiunto: “Nel caso di Immobile, abbiamo avuto nello stesso giorno un tampone positivo o un tampone negativo, il primo fatto col sistema rapido dalla Synlab, il secondo dal laboratorio di Avellino. Nei giorni successivi tamponi e sierologico erano negativi e quindi Immobile è andato a giocare. La Lazio ha fatto ciò che doveva fare secondo il protocollo e le norme in vigore”. Queste le parole dell’avv. Gentile ai microfoni di Radio Incontro Olympia.

