Simeone alla Lazio, un’operazione possibile. Al momento sulla panchina della Prima Squadra della Capitale siede saldamente Maurizio Sarri. Ma per il futuro non si esclude che il suo posto possa essere preso dall’attuale allenatore dell’Atletico Madrid. Il quale è rimasto legato all’ambiente, dove da calciatore ha vissuto stagioni importanti, culminate con la conquista dello Scudetto.
“Sotto il profilo delle individualità, è stata la più forte in cui ho giocato“, spiega a La Gazzetta dello Sport sulla squadra del 2000.Potrebbe interessarti
Lazio, tris di classe! Ricordiamo la magia del 2012 contro il Panathinaikos: biancocelesti scatenati in Europa League!
Zaccagni, l’arma segreta di Sarri: un mix letale di difesa e attacco. Ecco perché la sua presenza è fondamentale.
Sarri carica la Lazio: “Contro l’Inter senza timori, pronti a dominare!”
Sarri ha trovato l’assetto giusto? Lazio, difesa granitica, ma un nodo da sciogliere contro l’Inter!
Tanti uomini, che in campo diventavano un solo giocatore: “Non eravamo grandi amici, ma da quel gruppo sono venuti fuori dei buoni allenatori. Io e Veron non ci prendevamo, non ci parlavamo. Però quando scendevamo in campo, ci capivamo al volo. Basti pensare all’assist che mi fece per il gol con cui battemmo la Juve a Torino. Quella rete fu decisiva per la vittoria dello Scudetto“.
E quando si parla di una possibile avventura come tecnico in Italia, non chiude la porta. “Sì ci ho pensato – ammette – Ho 53 anni e forse potrò allenare per altri 5. Di sicuro il nostro è un mestiere stressante. Però poi basta qualche giorno di vacanza per farti tornare la voglia di campo, che per noi è come una droga. Spesso incontro tifosi di Inter e Lazio che mi chiedono di tornare. Chi può saperlo? Di sicuro mi farebbe molto piacere“.

