Agostinelli analizza la Lazio: Baroni e le chiavi per il futuro
Scopri le insight di Agostinelli sulla stagione della Lazio, dove Baroni guida la squadra tra alti e bassi in Serie A e Europa League, puntando i riflettori su motivazioni e rinforzi necessari. Cosa serve davvero per alzare l’asticella? #Lazio #SerieA #EuropaLeague
Agostinelli, opinionista e giornalista sportivo, ha offerto una visione approfondita sulla attuale situazione della Lazio in questa stagione di Serie A e UEFA Europa League. La squadra biancoceleste ha dimostrato grande determinazione, lottando su più fronti e arrivando vicina al successo in diverse competizioni. Le sue parole catturano l’essenza delle sfide affrontate, invitando a riflettere su come migliorare per le prossime sfide.
Nelle sue riflessioni, Agostinelli ha commentato la posizione di Baroni tra gli allenatori. «Baroni ad oggi dietro Conte, Inzaghi, Gasperini e Italiano in una potenziale griglia di fine anno. La Lazio domenica deve essere estremamente motivata, esattamente come lo sarà il Lecce. I salentini giocheranno con la forza della disperazione; dovessero subire un gol sarebbe molto dura a livello emotivo rimanere in partita. Sulla carta, l’Empoli ha la partita più semplice in ottica salvezza. Ramadani, centrocampista del Lecce, è un ragazzo splendido che ho lanciato io. Se Giampaolo dovesse salvarsi, dovrebbe molto a questo giocatore e a quel gran gol di settimana scorsa contro il Torino. È uno che c’è sempre, calciatore solido. Corvino ha fatto un bel colpo.» In questa affermazione, Agostinelli posiziona Baroni nella gerarchia degli allenatori, sottolineando l’importanza della motivazione per la Lazio e lodando Ramadani come elemento chiave per il Lecce, evidenziando come un singolo giocatore possa influenzare le sorti di una squadra in lotta per la salvezza.
Passando a un’analisi più specifica delle lacune, Agostinelli ha espresso opinioni su come rinforzare il centrocampo. «La Lazio ha bisogno di un numero 10, ne sono convinto. Vecino lo confermerei per un’altra stagione. Difficile migliorare la coppia Rovella-Guendouzi, ci vorrebbe un budget troppo alto. Belahyane? Buon giocatore, ma non mi pare ci sia grande fiducia da parte di Baroni. È difficile si cambi idea su questo, io pensavo gli desse più spazio. Avrà sicuramente le sue ragioni il tecnico, ma le caratteristiche del centrocampista sono interessanti. Se non ci punti, allora c’è bisogno di un giocatore da prendere al suo posto, magari con caratteristiche più simili a Rovella o a quelle di Guendouzi.» Qui, l’opinionista identifica una carenza cruciale nella formazione, suggerendo che un "numero 10" potrebbe essere il tassello mancante, mentre difende Vecino e discute le scelte su Belahyane, invitando a considerare il bilancio economico nelle decisioni future.
Infine, Agostinelli ha delineato cosa potrebbe servire per elevare il livello della Lazio nella prossima stagione. «In estrema sintesi, la Lazio ha bisogno di centrocampisti che tirino fuori gol e assist. Nella Lazio della prossima stagione, Marusic, Dia e Isaksen per me possono rimanere in rosa, ma non come titolari fissi. Sono questi tre i ruoli in cui si può migliorare per alzare la qualità media della Lazio. Krstovic? A me piace tanto, ma se dovessi paragonarlo a Castellanos, allora mi terrei il Taty. A me piace molto anche Castro del Bologna, mi sembra abbia davanti a sé un futuro importante. Può diventare davvero molto forte.» Con questo commento, Agostinelli sottolinea l’urgenza di giocatori in grado di produrre in attacco, offrendo confronti tra elementi come Krstovic e Castellanos, e intravedendo potenziale in Castro, spingendo i lettori a immaginare un’evoluzione tattica per la squadra biancoceleste.
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