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Bucciantini: Parma fa lo sgambetto alle grandi, Empoli risorge più solido che mai

Il giornalista Marco Bucciantini analizza le prospettive della Lazio in Serie A: sfide e obiettivi in bilico. #Lazio #SerieA #Calcio

Il giornalista Marco Bucciantini, noto per le sue analisi approfondite, ha condiviso riflessioni intriganti sulle prossime sfide della Lazio guidata da Baroni. Le sue parole, rilasciate ai microfoni di Radiosei, catturano l’attenzione su come la squadra biancoceleste stia navigando tra alti e bassi in campionato, suscitando curiosità su cosa potrebbe riservare il finale di stagione.

Per quanto riguarda il Parma, Bucciantini ha dichiarato: «Il Parma nell’ultimo periodo ha fermato ed ostacolato tutte le migliori squadre del campionato. L’Empoli è una squadra che ultimamente è tornata più solida con il rientro di alcuni giocatori importanti. Finché aveva tutti i giocatori sani era al sicuro, poi c’è stato un crollo ma senza perdere serenità ed il focus sull’obiettivo salvezza.» Questa frase evidenzia come il Parma sia diventato un ostacolo imprevedibile per le big, sottolineando la sua resilienza nonostante le difficoltà, e invitando a riflettere su quanto possa influenzare l’equilibrio del campionato.

Passando alla Lazio, le osservazioni di Bucciantini si concentrano sulla forma attuale della squadra: «La Lazio ha perso la continuità della prima parte di stagione. La sua potenza era diventata bellezza, era una squadra compatta e solidale. Questa solidarietà continuo a vederla, ma nel tempo ha perso un po’ di potenza ed energia. Magari l’inizio era un po’ troppo, poi bisogna vedere come assorbi il ritorno della realtà. Ora deve salvare tutta questa bellezza che ha mostrato, è stata una dei vanti maggiori di questo campionato, sarebbe un peccato sprecare tutto senza un buon finale di campionato. Settanta punti è una quota alla quale può arrivare e sarebbe una quota importante. Se poi non dovesse bastare non cambierebbe i meriti acquisiti dal campo.» Qui, Bucciantini sottolinea la trasformazione della Lazio da una squadra dominante a una più vulnerabile, invitando i tifosi a chiedersi se riuscirà a preservare il suo stile affascinante fino alla fine, trasformando un potenziale calo in un’opportunità di riscatto.

Sul fronte degli obiettivi stagionali, Bucciantini ha aggiunto: «Qual era l’obiettivo di questa stagione? Doveva restare nel giro europeo, poi il tipo di Europa dipende anche dal rendimento delle altre. Fare meglio della scorsa stagione potrebbe anche voler dire andare in Europa con più punti raccolti. La Lazio negli ultimi anni ha totalmente cambiato l’organico con tutte operazioni che io continuo a difendere perché sono mosse di visione. Se non frana, la stagione della squadra di Baroni deve essere considerata positiva in virtù delle scelte che sono state fatte ad inizio stagione. Questo potevi chiedere alla Lazio.» Questa affermazione chiarisce che l’obiettivo primario era mantenere un posto in Europa, con Bucciantini che difende le scelte societarie, spingendo il lettore a ponderare se queste modifiche strategiche stiano davvero pagando, nonostante le incertezze.

Infine, Bucciantini ha elogiato l’approccio di Baroni: «A me Baroni piace anche come gestisce questi momenti. Ogni tecnico è credibile se fa il suo di calcio, riprendo le parole di Fabregas. Penso che lui abbia il suo stile, può esaltarsi in alcune situazioni ed essere insufficiente in altri. Lo stile che ha dato alla squadra, al gruppo, alla comunicazione del club. Ti spiega quello che fa, non è un narratore. Forse doveva dare un po’ di narrazione a quello che aveva fatto. Oggi senti parlare tecnici che parlano di miracolo scudetto in un club che lo aveva vinto due anni fa. Sicuramente a lui è mancata l’esperienza a questi livelli, ma anche lui è il primo anno che fa le coppe. Quando cominciano a metterti in discussione vuol dire che ti stanno mandando via. E questo a me dispiacerebbe molto. La cosa peggiore sarebbe tenerlo senza crederci davvero.» In questa citazione, Bucciantini apprezza la genuinità di Baroni, ma avverte sui rischi di una mancanza di esperienza, lasciando il lettore con l’interrogativo su quanto possa durare la sua credibilità e influenzare il futuro della Lazio.

Con queste analisi, Bucciantini non solo delinea le sfide immediate, ma accende un dibattito su cosa significhi davvero il successo per una squadra in evoluzione come la Lazio, lasciando aperta la porta a un finale di stagione che potrebbe sorprendere tutti.

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