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Claudio Ranieri, Pirandello prende appunti: La maschera del finto prete è caduta



Claudio Ranieri, l’uomo che difende gli interessi dei deboli (o forse solo i suoi), il gran signore del calcio. Il gentiluomo, il San Francesco laico del calcio. Il difensore del fair play in un mondo di prepotenti e urlatori. O almeno così pareva.

Ieri sera, davanti alle telecamere, Sir Claude si è finalmente tolto la maschera. E sotto, sorpresa: c’era solo un altro Ranieri, ma un Ranieri diverso, meno serafico, più vero. Al termine della gara contro l’Atalanta, l’allenatore della Roma ha mostrato a tutto il mondo la sua vera natura, quella di un uomo che urla contro l’arbitro e il Var, il quale osa non dare un rigore tanto “solare” a suo dire. Eppure due settimane fa, quando Bisseck viene buttato per terra in area di rigore come un albero di Natale il 7 gennaio, silenzio. Occhi al cielo e spalle girate verso orizzonti a lui più gradevoli. Evidentemente, la coerenza è un optional.

Per tutto questo fortunatamente c’è una spiegazione, e ce la da proprio Pirandello. Si, proprio lui, il drammaturgo delle mille identità, delle “maschere” che ogni individuo indossa a seconda del contesto. Fino a questo momento, Ranieri ha condotto la sua carriera da allenatore con la maschera del perbenista, del signore, dell’uomo dall’applauso diplomatico e dalla battuta facile durante le conferenze stampa. Se stessimo leggendo “Uno, nessuno e centomila”, lui sarebbe “uno” quello mite ed equilibrato che tanto piace all’ambiente giornalistico e alle persone che si fermano troppo facilmente alle apparenze. Ma sotto, quanti Ranieri c’erano?

Forse, il vero “nessuno”, era lo stesso che, dopo Porto-Roma, ordinava ai suoi giocatori di non stringere la mano all’arbitro per due ammonizioni (sacrosante, tra l’altro). Altro che fair play, qui siamo alla commedia aristofanea. Eccolo, il vero Ranieri, l’uomo spoglio di tutte le maschere, che urla al complotto, che invoca rigori inesistenti, come un Comandante che pretende il vento in poppa quando il mare è piatto.

Pirandello avrebbe preso appunti. Perché Sor Claudio incarna perfettamente il personaggio del suo racconto, quello di un uomo che crede di essere uno solo, ma che si accorge di essere visto in centomila modi diversi. Ranieri, liberati. Il tuo “nessuno” è più interessante del tuo “uno”. Ma almeno, la prossima volta, non raccontarci che il rigore c’era solo perché era nel tuo interesse. O almeno, indossa una maschera migliore: quella dell’allenatore coerente.

 


di Vincenzo Catalano Rossi Danielli

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