Sfrattato dai sogni coltivati un anno e mezzo fa, Maurizio Sarri si ritrova oggi alla guida di una Lazio profondamente cambiata. Ieri sera è iniziata ufficialmente la sua seconda avventura sulla panchina biancoceleste, ma l’atmosfera che lo circonda ha perso la fiducia e la progettualità che animavano il primo capitolo: a dominare ora sono le incertezze, le tensioni e soprattutto un mercato immobilizzato.
“Non ho lasciato per amore del popolo laziale, non potevo farlo in un momento di difficoltà”, continua a ripetere Sarri. Il tecnico, infatti, ha saputo soltanto il 25 giugno del blocco imposto dalla Covisoc, che ha di fatto congelato ogni movimento in entrata: una scossa inaspettata che ha cancellato i pochi progetti ancora in piedi tra le stanze di Formello.
Nella talent room, lo spazio dedicato agli osservatori e alla costruzione della rosa, è rimasta solo una traccia di quel che poteva essere. Sulla scrivania del club manager Alberto Bianchi, come riportato dal Messaggero, c’è un foglio bianco con due nomi scritti a penna blu: Jan-Carlo Simic, difensore ex Milan ora all’Anderlecht, e Giovanni Fabbian, centrocampista del Bologna. Due profili seguiti con attenzione, due piste concrete ma ormai rinviate a gennaio.
Fino ad allora serviranno fantasia per reinventarsi e una buona dose di fede, perché in un contesto segnato da vincoli e ostacoli, solo la convinzione potrà tenere viva una Lazio costretta, ancora una volta, a ripartire da zero.
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