La vicenda di Emma ha scosso il mondo dei calcio, dove rivalità e campanilismi fanno bene allo sport se affrontati in maniera sana e non con atti di prevaricazioni e prepotenze, soprattutto se questi sono effettuati ai danni di minori che vogliono solo esprimere il proprio amore per la squadra del cuore.
La piccola, che sarebbe stata cacciata da un ristorante di Pescara perché indossava cappellino e maglietta della Lazio, è stata invitata dalla Lazio tramite social a passare una giornata con i suoi idoli nel centro sportivo di Formello, nel tentativo di donare un nuovo grande sorriso alla bambina dopo la brutta vicenda.
Emma, arrivano le scuse del locale
Il locale, come riportato da “il Messaggero“, ha espresso le proprie scuse: “vogliamo chiedere scusa alla bambina e alla sua famiglia” invitando la famiglia non solo a pranzo, ma anche a indicare ai proprietari del locale la figura che si è espressa in quel modo.
Infatti, secondo quanto riportato dai proprietari del locale, la persona in questione non risulterebbe essere il titolare del locale, che quindi si sarebbe spacciato per esso secondo questa versione non avendone i diritti. Inoltre, hanno voluto aggiungere che si sentono vittime di questa vicenda, anche a causa di minacce di morte che avrebbero ricevuto in privato.