Floris: Al matrimonio il tavolo con Totti fa impazzire gli amici laziali



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La notizia in breve

  • Giovanni Floris trasforma il suo matrimonio in un tributo alla Roma, con tavoli dedicati ai giocatori, unendo vita personale e sportiva.
  • Con un patentino da allenatore, Floris desidera tornare in campo, sottolineando come il calcio sia un elemento chiave nei suoi ricordi e nella sua vita.

L’aneddoto di Giovanni Floris sul matrimonio e l’amore per la Roma

Curiosità e passione per il calcio si intrecciano nella vita di Giovanni Floris, il noto giornalista e conduttore televisivo che ha sempre sfoggiato con orgoglio il suo tifo per la Roma. Immaginate di scoprire come un evento personale come un matrimonio possa trasformarsi in un tributo al vostro team del cuore – proprio come ha fatto lui nel 2001, creando una sorpresa indimenticabile per i suoi amici rivali. Questa storia non solo rivela il lato più umano dello sport, ma anche come esso possa influenzare i momenti più intimi della vita quotidiana.

Floris, un appassionato romanista, ha condiviso dettagli sul suo legame profondo con il calcio, che va oltre il semplice tifo. Oltre al suo ruolo in televisione, ha ottenuto un patentino da allenatore e nutre un desiderio di tornare in campo, magari in panchina. È affascinante pensare come questi elementi personali si colleghino ai suoi ricordi, rendendo il calcio un filo conduttore nella sua esistenza.

“L’anno del mio matrimonio. Ogni tavolo aveva il nome di un giocatore. Gli sposi al tavolo Totti, gli amici laziali al tavolo Paolo Negro, l’autore dell’autogol al derby. Dopo il matrimonio ci trasferimmo a New York. Vedemmo il 5-1 sulla Lazio, poker di Montella. Pensavo: ma io che ci faccio qui? Qualche mese dopo cominciò Ballarò”.
In questa frase, Floris illustra vividamente come abbia reso il suo matrimonio un omaggio al calcio, assegnando tavoli ai giocatori per celebrare la sua squadra, e dipinge un contrasto emotivo tra la sua nuova vita a New York e la passione per la Roma che non si spegne.

“Patentino B, posso allenare fino alla Serie D o fare il collaboratore in A. Ma non esageriamo! Mi basterebbe tornare in campo. Il calcio accompagna la mia vita. E i miei ricordi”.
Qui, Floris esprime con umorismo e modestia il suo impegno verso il calcio, rivelando che il patentino non è solo un traguardo formale, ma un modo per rimanere legato a ciò che ama, enfatizzando come lo sport sia parte integrante dei suoi ricordi personali.

Questa vicenda di Floris non è solo un semplice racconto, ma un invito a riflettere su come il calcio possa intrecciarsi con la vita di tutti i giorni, creando aneddoti che appassionano e ispirano i fan. È un promemoria che, dietro le figure pubbliche, ci sono storie umane che rendono lo sport ancora più avvincente.

Articolo pubblicato da Redazione Laziochannel il giorno 22 Luglio 2025 15:45
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di Redazione Laziochannel

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