La Lazio e il digiuno di Castellanos: un attaccante isolato che fa riflettere
Vi siete mai chiesti cosa succede quando un talento come Taty Castellanos si ritrova completamente solo in campo? Contro il Fenerbahce, la Lazio ha faticato a sfondare, e il centravanti è rimasto a secco di gol, alimentando curiosità su come una squadra possa lasciare il suo asso nell’ombra.
Nei primi 60 minuti di gioco, Castellanos è apparso come un “eremita in area”, isolato e senza palloni giocabili per gran parte della partita.Potrebbe interessarti
Pioli a Firenze: fine della corsa per l’ex Lazio? Cosa bolle in pentola per i viola?
Lazio-Cagliari, i probabili 11: Sarri e Pisacane pronti alla battaglia all’Olimpico.
Lazio-Cagliari, Pisacane: “Vogliono fare bella figura anche senza i big. Ma il modulo è un rebus!”
Dia pronto a brillare: “Voglio più minuti e gol per spingere la Lazio alla vittoria!”
La squadra nel complesso è sembrata “lontana, compassata e intorpidita”, con una condizione attribuita ai carichi di lavoro e ai movimenti non ancora sincronizzati. Castellanos si è “sbattuto a vuoto”, mostrando un’attitudine mobile, volenterosa e propositiva nella prima pressione, ma come sottolinea l’articolo, “non basta mordere, bisogna colpire”. E la Lazio, purtroppo, non ci è riuscita.
Questo digiuno non è una novità: Castellanos è rimasto a secco non solo contro il Fenerbahce, ma anche nelle precedenti sfide contro la Primavera e l’Avellino. Sebbene nella ripresa contro i turchi ci sia stata una leggera spinta offensiva, non è bastata. Si nota che Taty non ha il “tremendismo dei centravanti cannoneggianti”, ma il vero problema è l’isolamento che lo rende “isolato e desolato”, una situazione che farebbe impazzire qualsiasi attaccante e che lascia aperto il dibattito su come la Lazio possa sbloccare il suo potenziale.



