Chi deciderà il futuro capitano della Lazio? Il gruppo ha la parola finale tra Zaccagni e Cataldi #Lazio #Calcio #Capitano
Nel mondo del calcio, dove la leadership può fare la differenza in campo, la Lazio si trova di fronte a un intrigante dilemma: chi indosserà la fascia da capitano nella prossima stagione? Non è una decisione calata dall’alto, ma potrebbe essere il risultato di un voto interno, rendendo questa scelta un vero e proprio intrigo da spogliatoio che accende la curiosità dei tifosi.
La questione è emersa dalle dinamiche interne della squadra, con l’allenatore che ha espresso una posizione aperta al contributo del gruppo. In particolare, ha dichiarato: «Se la squadra vuole, sì», un’affermazione che sottolinea la volontà di coinvolgere i giocatori nella scelta, dimostrando un approccio collaborativo e democratico per rafforzare l’unità del team e motivare chi aspira al ruolo.
Tra i candidati in pole position c’è Mattia Zaccagni, l’esterno offensivo che ha brillato nella passata stagione nonostante un lungo periodo di riabilitazione. La fascia gli era stata affidata come riconoscimento per il suo rinnovo contrattuale, in un’estate turbolenta segnata dalle partenze di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson. Ma la leadership all’interno dello spogliatotoio resta un tema aperto, con alternative che potrebbero emergere e tenere tutti con il fiato sospeso.
Un altro nome forte è Danilo Cataldi, il centrocampista romano cresciuto nel vivaio laziale e tornato con slancio dopo l’esperienza in prestito alla Fiorentina. Ha già sfoggiato la fascia in un’amichevole recente contro la Primavera, un segnale che evidenzia il suo apprezzamento tra i compagni per l’esperienza maturata e il forte senso di appartenenza, alimentando ulteriormente l’interesse su chi potrebbe emergere come guida naturale.
L’allenatore ha delineato i criteri per la selezione, basandosi principalmente sulle presenze in squadra: giocatori come Marusic con 316 gare, Cataldi con 246, Patric con 228, Lazzari con 222 e Pedro con 176 appaiono avanti rispetto a Zaccagni, che ne conta 163. Ha poi aggiunto: «Marusic ci tiene meno, Cataldi è cresciuto qui», una frase che evidenzia come l’attaccamento al club non dipenda solo dai numeri, ma dal legame emotivo e dalla storia personale di ciascun giocatore, aggiungendo un tocco di profondità umana alla valutazione.
Mentre l’attenzione si sposta verso l’amichevole contro l’Avellino, con Zaccagni appena rientrato, il dibattito potrebbe intensificarsi. Opzioni come Alessio Romagnoli, difensore centrale con esperienza al Milan, e Ivan Provedel, portiere arrivato dallo Spezia e noto per la sua forte leadership, sono viste come valide alternative grazie al loro carisma, mantenendo viva la suspense su chi guiderà davvero la squadra.
In questo contesto di incertezza, la coesione del gruppo resta prioritaria, soprattutto con le sfide del mercato in vista. Una eventuale conferma di Zaccagni non solo garantirebbe continuità tecnica, ma rappresenterebbe anche un passo verso una piena assunzione di responsabilità da parte del numero 10, un elemento che potrebbe definire il futuro della Lazio e catturare l’immaginazione dei fan.