Mentre altrove gli acquisti iniziano a riempire le prime pagine, alla Lazio si apre ufficialmente il “non mercato” di Claudio Lotito. Un avvio amaro, segnato dall’assenza totale di colpi in entrata e dalla crescente frustrazione di Maurizio Sarri e dei tifosi biancocelesti.
Il presidente, che nel lontano 31 agosto 2004 fece il suo clamoroso debutto con nove operazioni in un solo giorno, oggi torna a scrivere la storia in senso opposto: nessun acquisto per l’intera finestra estiva 2025. Un primato negativo che aggiorna i Guinness degli ultimi 21 anni.
In questo scenario, l’unica promessa che Lotito può ancora mantenere è quella fatta al “Comandante” e al popolo laziale: non cedere i giocatori chiave. Già a giugno si erano fatti avanti club interessati a Tavares, Gila e Castellanos, mentre l’Inter, nonostante le smentite di Marotta, era indicata tra le pretendenti per Rovella.
Ora, con il mercato bloccato, cedere anche solo un big sarebbe un disastro tecnico: senza la possibilità di sostituirli, Sarri rischierebbe di restare con seconde linee in ruoli fondamentali. I nomi più esposti al pericolo di cessione restano Gila, Castellanos, Rovella e Romagnoli, mentre su Tavares pesa l’incognita delle sue condizioni fisiche e dei frequenti alti e bassi.
Con ancora due mesi di mercato davanti, l’obiettivo minimo, forse unico, è trattenere tutti i titolari. Perdere pezzi ora significherebbe compromettere l’intera stagione.