Giuseppe Pastore rivoluziona il Pallone d’Oro: una scelta che potrebbe sconvolgere il calcio! #PalloneDOro #CalcioSorpresa #Hakimi
In un episodio recente del programma “Cronache By Night”, il giornalista Giuseppe Pastore ha catturato l’attenzione del pubblico con una dichiarazione audace e inaspettata sul Pallone d’Oro, il premio più prestigioso del calcio. La sua analisi non segue le previsioni convenzionali, ma propone una prospettiva fresca che invita i fan a riflettere su chi merita davvero il riconoscimento, mettendo in luce ruoli e giocatori spesso sottovalutati.
Pastore inizia la sua disamina con un’esclusione clamorosa, sfidando i favoriti tradizionali. «Io non metterei sul podio quello che probabilmente vincerà, cioè Dembélé. Però metto Yamal, Vitinha e Hakimi». Questa frase rivela la sua inclinazione per una selezione innovativa, che premia il talento emergente di Yamal, la regia precisa di Vitinha e il contributo di Hakimi, spostando l’attenzione da attaccanti superstars a figure più versatili e sottorappresentate nel premio.
Del trio proposto, Pastore si sofferma in particolare sul ruolo di Hakimi, basandosi su un dato storico per rafforzare la sua tesi. «Si dice che i portieri non vincono mai, solo Yashin nel ’63. In realtà c’è un ruolo che lo ha vinto ancora meno del portiere: il terzino. Non c’è un solo terzino che abbia vinto il Pallone d’Oro: Maldini, Roberto Carlos, Facchetti, Cafù». Con questa affermazione, Pastore evidenzia come il premio abbia storicamente ignorato i difensori laterali, nonostante leggende come Maldini e Roberto Carlos abbiano rivoluzionato il gioco, generando curiosità su quanto sia tempo di colmare questo vuoto.
La provocazione culmina in un elogio appassionato per Hakimi, che Pastore descrive come un giocatore ideale per rompere gli schemi. «Hakimi sarebbe davvero una scelta dirompente», spiega, sottolineando come questa candidatura potrebbe cambiare il modo in cui il calcio premia i ruoli chiave. Subito dopo, aggiunge: «Poi è un calciatore che coniuga la sua enorme qualità individuale alla totale diligenza tattica agli ordini di un sistema visionario, questo fa di lui una specie di mostro», un commento che illustra Hakimi non solo come un atleta eccezionale, ma come un simbolo di equilibrio tra creatività personale e integrità tattica, rendendolo un “mostro” sul campo in un contesto più ampio di evoluzione del gioco.
Le idee di Pastore non sono solo una semplice lista di nomi, ma un invito al dibattito, spingendo i appassionati a considerare come il Pallone d’Oro possa evolversi per celebrare l’intera gamma di contributi nel calcio moderno. Con queste riflessioni, il giornalista apre la porta a discussioni appassionate che potrebbero influenzare le future edizioni del premio.
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