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Reja non si trattiene: “Ho una cotta per quel laziale, con Sarri diventerà una bestia!”

Ex allenatore della Lazio elogia la squadra: “Ho un debole per quel giocatore della Lazio”

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Eddy Reja, ex allenatore della Lazio, ha condiviso le sue riflessioni sulla squadra in un’intervista, offrendo uno sguardo intrigante su come esso possa evolversi e performare. Le sue parole non solo suscitano curiosità sul potenziale della formazione biancoceleste, ma anche sul ruolo chiave di certi giocatori e strategie. È affascinante vedere come un veterano come Reja analizzi la situazione, lasciando i lettori a chiedersi cosa riservi il futuro.

Parlando della rosa, Reja è ottimista sulla profondità del team. «Io dico che la rosa è completa. Mi pare ci siano due giocatori per ruolo, in alcuni casi anche tre. Il livello delle alternative è lo stesso dei titolari. Questa è una garanzia della validità della rosa ed è anche un elemento che servirà a tenere tutti i giocatori sempre sul pezzo. Complessivamente la Lazio ha tanta qualità non a caso ci sono tanti nazionali». Questo commento evidenzia come Reja veda la completezza come un vantaggio strategico, mantenendo alta la motivazione e la competizione interna per un posto in squadra.

Passando agli obiettivi e al mercato, Reja sottolinea l’importanza di mantenere l’attuale assetto. «Io sono convinto che la Lazio possa fare molto bene, ha una rosa ampia e completa che le consente di poter tranquillamente puntare ad un posto nella prossima Europa, ad una condizione. Non deve essere ceduto nessun giocatore importante, se dovesse accadere la rosa si indebolirebbe e visto il blocco del mercato non sarebbe possibile sostituire gli eventuali giocatori in uscita. La società ha assicurato che non accadrà e questa è un’ottima notizia soprattutto per Sarri che sta avendo la possibilità di lavorare sin dal primo giorno di ritiro con quella che sarà la rosa definitiva della sua squadra». Qui, Reja avverte dei rischi legati al mercato, spiegando che preservare il roster è cruciale per ambire all’Europa, alimentando l’interesse su come la società gestirà le prossime mosse.

Riguardo al ritorno di Sarri, Reja paragona le sue esperienze passate. «Anche io sono stato richiamato, è vero, però sono situazioni diverse. Io dopo il primo ciclo, durato due anni e mezzo tornai a stagione in corso. La squadra era a metà classifica e rimontammo fino a sfiorare l’Europa. Non ci riuscimmo e preferii lasciare, Maurizio invece riparte da inizio stagione con altre premesse. Sono convinto che nel caso di Sarri e la Lazio le cose andranno bene. Innanzitutto Maurizio torna dopo appena un anno, più di mezza squadra era con lui l’ultimo anno. Conosce bene l’ambiente, i giocatori e la società, questo è un vantaggio mica da poco. Non avere le coppe è un elemento positivo. Bisognerà trovare il modo di tenere tutti sulla corda, cosa non semplice quando si ha un solo impegno a settimana. Però per un allenatore come Sarri che sul campo lavora benissimo è decisamente un vantaggio non avere le coppe». In questa frase, Reja sottolinea le differenze con il suo ritorno, enfatizzando come la familiarità di Sarri con il gruppo possa essere un fattore decisivo, incuriosendo i fan sul potenziale di una stagione senza distrazioni europee.

Sul compito di Sarri, Reja offre consigli pratici. «Sarri dovrà essere bravo a coinvolgere il maggiore numero possibile di giocatori per evitare che nello spogliatoio ci siano musi lunghi. Sarebbe importantissimo partire subito bene perché quella laziale è una piazza molto esigente e se i risultati non dovessero arrivare si creerebbe un clima poco sereno». Questo passaggio spiega come Reja veda il coinvolgimento come chiave per mantenere l’armonia, aggiungendo suspense su come Sarri gestirà le pressioni della tifoseria.

Focalizzandosi su Nuno Tavares, Reja rivela una preferenza personale. «Lo ammetto, ho un debole per Nuno Tavares, con Sarri diventerà ancora più forte. Calciatore dalle straordinarie capacità, in grado di fare sempre la differenza quando sta bene. Lui è più un quinto di centrocampo che un terzino, ma se c’è un allenatore che può farlo diventare un terzino perfetto, questo è Sarri». Qui, Reja esprime ammirazione per le qualità di Tavares, suggerendo che con il giusto allenatore, il giocatore potrebbe evolversi, stimolando curiosità su come si adatterà al ruolo.

Infine, Reja è cauto sulle ambizioni per la Champions. «Bisogna andarci cauti, altrimenti si rischia di creare troppe aspettative. Questa Lazio è sicuramente da Europa, per diventare da Champions avrà bisogno di crescere. Ci sarà anche da capire come si muoveranno le altre pretendenti. Se qualche big dovesse vivere una stagione difficile la Lazio avrebbe grandi possibilità di inserirsi in alto come accaduto nella stagione 2022/2023, ecco perché Sarri è la migliore garanzia della nuova Lazio». In questo commento, Reja avverte contro l’eccessivo ottimismo, ma intravede opportunità, lasciando i lettori con l’intrigante interrogativo su quanto la Lazio possa sorprendere nella prossima stagione.

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