La Lazio in lotta contro il “mal di gol”: urgenza di reinventarsi per svoltare la stagione #Lazio #Calcio #SerieA
La squadra biancoceleste sta affrontando un evidente problema offensivo, noto come “mal di gol”, un’espressione che sottolinea la difficoltà cronica nel trovare la via della rete e che ha messo in crisi l’attacco fin dalle prime partite. Evidenziato dalle uscite stagionali e riportato da Il Messaggero, questo impasse nasce dalla qualità ridotta degli interni dopo l’addio di Luis Alberto e dalla debolezza della catena di destra, rimasta orfana di Isaksen, che sarà assente per almeno un’altra settimana a causa della mononucleosi. Chissà se queste lacune riusciranno a essere colmate con l’ingegno tattico, trasformando un punto debole in un’opportunità sorprendente?
Ma cosa spinge la formazione attuale a non allinearsi pienamente con le esigenze del gioco del tecnico? L’organico sembra non adattarsi al stile richiesto, costringendo il “Comandante” – un soprannome che evoca la leadership ferma e strategica del mister – a inventare soluzioni creative per sopperire alle mancanze e modellare il team sulle caratteristiche esistenti. Con il mercato bloccato, la sfida è tutta interna: come potranno questi adattamenti cambiare il volto della squadra e ravvivare l’attacco?
Prima del blocco, il tecnico discuteva con il ds Fabiani di potenziali rinforzi come Fabbian e aveva segnato sul taccuino il talento Karetsas.Potrebbe interessarti
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Al di là del consueto ordine tattico, l’obiettivo cruciale è occupare l’area con più efficacia per concretizzare le occasioni. Taty Castellanos, nonostante una rete annullata ingiustamente a Frosinone, difficilmente diventerà un “cecchino”, un appellativo che simboleggia un attaccante preciso e letale, capace di risolvere le partite. Allo stesso modo, il ritorno di Dia, se la caviglia gli permetterà di giocare, non sarà la soluzione miracolosa per tutti i problemi dell’attacco.
Proprio per questo, l’idea di optare per due attaccanti, con rotazioni che includono Noslin e Pedro in quel ruolo, appare una prospettiva intrigante e più promettente rispetto al modulo con una sola punta. La curiosità cresce: riuscirà questa variazione a spezzare l’incantesimo? Infine, c’è la speranza che a gennaio si possano concretizzare mosse per giocatori come il giovane Adam Daghim del Salisburgo, a patto che l’Atalanta non anticipi i piani, aprendo così un nuovo capitolo per il futuro della squadra.


