Il tecnico è già furioso: cosa lo ha innervosito e quali ostacoli lo attendono? #Lazio #CalcioCrisi #SerieA
Immaginate un allenatore che inizia una nuova stagione con il piede sbagliato, pieno di frustrazione per un mercato estivo segnato da omissioni e silenzi, come quella conferenza stampa rinviata all’ultimo minuto. Non è un inizio facile per la sua seconda avventura alla Lazio, e le cose potrebbero peggiorare in fretta, lasciando i tifosi a chiedersi cosa succederà ora.
Già arrabbiato per queste vicissitudini, il tecnico rischia di rimanere “di nuovo di stucco” (un’espressione che sottolinea una sorpresa negativa e ripetuta, come se fosse colpito da un’imprevista batosta).Potrebbe interessarti
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Il vero problema è un ostacolo normativo che sembra insormontabile nel breve termine. Con il nuovo regolamento entrato in vigore dal 1° luglio, l’unico elemento che conta per sbloccare il mercato è il “costo del lavoro allargato”. La squadra ha tempo fino alla trimestrale del 30 settembre per riequilibrare questo indice, ma solo dopo, l’organismo di controllo dei conti avvierà le verifiche, con una decisione che potrebbe slittare addirittura a dopo il 30 novembre. Questo significa che qualsiasi attesa per un rinforzo immediato è destinata a rimanere delusa.
E le complicazioni non si fermano qui, perché c’è il rischio che il blocco si protragga. Se il deficit di bilancio venisse ripianato solo parzialmente, anche la sessione invernale del mercato sarebbe severamente limitata, permettendo unicamente acquisti a saldo zero. In questo scenario, per inserire un nuovo giocatore svincolato a novembre o dicembre, il club dovrebbe prima realizzare una cessione o ridurre un ingaggio pesante, creando una situazione di stallo che aumenta la frustrazione e mette in stand-by l’intera programmazione tecnica. I tifosi si chiedono: quanto durerà questa impasse?



