La Coppa D’Africa (AFCON) si giocherà in Marocco nel 2025. È francamente inaccettabile che i club debbano continuare a pagare gli stipendi ai calciatori, pur privati della loro prestazione, da fine dicembre a fine gennaio. Una buona fetta di stagione persa, tra l’altro durante le fasi cruciali. Se un calciatore si infortuna lì, i costi ricadono sulla squadra: un conto salatissimo non solo in termini economici.
Sì, esiste il FIFA Club Protection Programme, che risarcisce i club se il giocatore resta infortunato per oltre 28 giorni a causa di un incidente durante gli impegni con la Nazionale: fino a 7,5 milioni € per infortunio, a partire dal giorno 29, e fino a un massimo di 365 giorni. È un meccanismo utile, ma non risolve il problema della mancata utilità del giocatore, e richiede procedure burocratiche.
In confronto, i Mondiali prevedono uno stop dei campionati, quindi i club non sono penalizzati dalla contemporaneità dell’impegno internazionale. AFCON, no: si gioca durante la stagione, senza una pausa coordinata.
È ora che CAF e FIFA riconoscano che i club pagano due volte: lo stipendio e il rischio. Serve un fondo straordinario obbligatorio, non solo per infortuni gravi, ma per compensare la perdita dell’impiego effettivo del giocatore. È una questione di equità e buon senso sportivo.
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