Una scelta di cuore, di spogliatoio e di campo. La Lazio ha affidato la fascia di capitano a Mattia Zaccagni, segnalando la volontà di puntare su un simbolo autentico, un calciatore che negli ultimi anni ha incarnato spirito di sacrificio, qualità e attaccamento ai colori biancocelesti.
Arrivato a Roma nel 2021, Zaccagni ha saputo conquistare l’Olimpico con giocate decisive e gol pesanti, entrando rapidamente nel cuore dei tifosi. La sua evoluzione è stata costante: da esterno tecnico e imprevedibile a uomo di equilibrio, capace di prendersi responsabilità nei momenti più difficili.
La decisione di consegnargli la fascia segna un passaggio simbolico: la Lazio del Sarri-bis riparte anche dalla sua leadership. Non un capitano urlatore, ma un punto di riferimento silenzioso, capace di trasmettere con l’esempio più che con le parole.
Il suo percorso parla chiaro: 150 presenze in biancoceleste, oltre 25 gol e una serie di prestazioni memorabili, soprattutto nei derby. Numeri che lo rendono non solo una colonna tecnica, ma anche una figura identitaria, legata al progetto di una Lazio che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.
Il Sinigaglia di Como sarà il primo palcoscenico ufficiale della sua nuova avventura da capitano. Per Zaccagni un onore, per la Lazio un segnale: la fascia torna al braccio di chi ha dimostrato sul campo di meritarsela.
Insomma, fascia al braccio, fierezza in corpo, camminata rigida e composta: tutto questo accompagnerà l’ingresso al Sinigaglia di Como di Zaccagni, capitano della Lazio.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Lascia un commento