Il mistero del mercato Lazio: perché le uscite dettano le regole? #Calciomercato #LazioEstate
Immaginate una sessione di calciomercato dove le entrate sono bloccate e le uscite dettano il ritmo: è esattamente ciò che sta vivendo la Lazio in questa estate rovente. Con il club biancoceleste costretto a navigare tra vincoli finanziari e promesse da mantenere, le strategie in campo si trasformano in un vero rompicapo che tiene tutti con il fiato sospeso. Nonostante le tante voci e i sogni di rinforzi, la realtà è che il focus è tutto sulle partenze, lasciando il tecnico a ingegnarsi con la rosa attuale per fare di necessità virtù.
Il motivo di questo stallo non è una sanzione, ma un vincolo finanziario imposto dalle regole federali, legato al rapporto tra il “costo del lavoro allargato” (stipendi e ammortamenti) e i ricavi. La Lazio deve rientrare nei parametri dell’indice di liquidità, e la scadenza cruciale è fissata per il 30 settembre. Per bilanciare i conti, la via più diretta sarebbe vendere un giocatore di alto profilo, ma la società ha giurato di preservare l’ossatura della squadra, evitando uno smantellamento che potrebbe destabilizzare tutto.
Ora, con le opzioni limitate, l’unica strategia per sbloccare il futuro è alleggerire la rosa, cedendo quei giocatori che non rientrano nei piani. È un’operazione delicata per il ds, che deve gestire casi come Basic, Fares e Kamenovic, senza dimenticare le situazioni complesse di Gigot e di uno tra Cancellieri e Noslin. Gli ingaggi elevati di questi esuberi complicano le trattative, rendendo ogni mossa una scommessa ad alto rischio. Il vero colpo di scena arriverà se queste cessioni andranno in porto: da lì dipenderà se la Lazio potrà finalmente agire a gennaio, trasformando questa impasse in una nuova opportunità sul mercato.
Lascia un commento