La stagione della Lazio è pronta a prendere il via da Como, in uno scenario suggestivo e carico di significati. Meno di tre settimane all’esordio in campionato, e la prima tappa del nuovo corso biancoceleste porta il nome dello stadio “Sinigaglia”, un luogo che evoca ricordi importanti nella storia del club.
Per Sarri sarà il quarto debutto in Serie A sulla panchina della Lazio, ma il primo del suo “secondo ciclo”, quello che dovrà consolidare quanto costruito finora e rilanciare ambizioni che vanno ben oltre la semplice qualificazione europea. Dopo una stagione di alti e bassi, culminata con il ritorno in Europa League, ora il Comandante vuole alzare l’asticella e farlo fin da subito, partendo con il piede giusto.
Il “Sinigaglia” non è solo una tappa iniziale, ma un luogo simbolico: nel 1975, proprio lì, Tommaso Maestrelli condusse la Lazio a una salvezza insperata, grazie a una rimonta epica firmata da Giordano e Badiani, un ricordo che ancora vive nei cuori dei tifosi.
Per Sarri sarà la prima volta da allenatore della Lazio in quello stadio, ma non la prima assoluta: nei tre precedenti in carriera, alla guida di Sangiovannese, Alessandria e Sorrento, non ha mai conosciuto la sconfitta sul Lago di Como. Un segnale incoraggiante, forse, ma soprattutto uno stimolo a iniziare con il passo giusto questa nuova avventura.
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