Esclusiva: La difesa della Lazio pronta a sfidare i giganti del calcio?
Cosa rende una squadra in grado di fermare attaccanti come Haaland? L’ex centrocampista Dario Marcolin svela i segreti dietro la nuova Lazio, suscitando curiosità su come una solida organizzazione difensiva possa cambiare le sorti di una stagione. #Lazio #SerieA #CalcioDifensivo
In vista del debutto stagionale a Como il 24 agosto, la squadra biancoceleste sta affinando la sua preparazione, e dalle prime uscite estive emerge una forza nascosta: l’organizzazione difensiva. L’ex giocatore Dario Marcolin, in un’analisi esclusiva, sottolinea che il “segreto” della Lazio risiede proprio in una base solida sul retro, perché alla fine, «il gol, prima o poi, riesce a farlo». Questa prospettiva invita a riflettere su quanto un aspetto spesso sottovalutato possa fare la differenza in campo.
Marcolin approfondisce i principi chiave del gioco, osservando come i dati sui gol subiti nelle stagioni passate supportino l’efficacia di questo approccio. Basandosi su esperienze passate, spiega che il focus non è sui singoli avversari, ma su elementi più strategici: «non lavora sugli attaccanti avversari, ma sulla palla». I difensori marcano l’uomo solo nella loro zona, muovendosi come un’unità coesa, dove la posizione dipende esclusivamente dal pallone. Immaginate una difesa che non insegue, ma anticipa: «Non importa se si affronta Haaland o Lautaro», aggiunge Marcolin, «l’unico riferimento è la palla, in base alla quale si decide se salire o arretrare, rubare metri o fuggire all’indietro». È un metodo che stuzzica l’immaginazione, rendendo ogni partita una questione di tempismo perfetto.
Questo stile difensivo richiama echi di strategie classiche, con i giocatori connessi in modo quasi istintivo: «Una corda tiene uniti gli interpreti, al massimo 6-7 metri di distanza tra l’uno e l’altro, 4 giocatori con un pensiero unico». Perfino il possesso palla diventa un’arma difensiva, sottraendo agli avversari il tempo per organizzare gli attacchi. Per la prossima stagione, Marcolin vede opportunità concrete, con giocatori in crescita che potrebbero sfruttare questo vantaggio, giocando una volta a settimana per una preparazione meticolosa. Secondo lui, «ha il campionato servito su un piatto d’argento» per mirare a un ritorno in Europa, grazie a una coppia difensiva affiatata come Romagnoli e Gila.
Tuttavia, non tutto è rose e fiori. Marcolin avverte sui limiti di alcuni elementi, come Nuno Tavares, il cui vero test tattico è ancora da venire: «L’estate vale zero, è un periodo di costruzione, non di valutazione. Contano le partite vere e già a Como l’impatto sarà tosto». Questo avvertimento aggiunge suspense, ricordando che la vera prova arriverà sul campo, dove ogni mossa potrebbe fare la differenza per la Lazio in questa stagione così attesa. Con una difesa così organizzata, i tifosi si chiedono se questa squadra possa davvero sorprendere tutti.
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