Stefano Mattei non si trattiene: Crisi in casa Lazio tra mercato bloccato e conti in rosso. Cosa nasconde davvero la gestione del club? #Lazio #SerieA #Calciomercato
Stefano Mattei, intervenuto ai microfoni di Radiosei, ha alzato il velo su una serie di criticità che stanno scuotendo la Lazio, attirando l’attenzione su aspetti controversi della gestione societaria. Con un’analisi diretta e tagliente, Mattei stimola curiosità su come un club come la Lazio stia navigando in acque turbolente, dal blocco del calciomercato alle valutazioni dei giocatori, fino all’idea audace di disputare partite di Serie A all’estero. Ma quali sono i dettagli che emergono dalle sue parole, e cosa dicono sul futuro della squadra?
Nel suo intervento, Mattei punta il dito su dinamiche interne che potrebbero spiegare le recenti difficoltà. «Sarri è stato l’ombrello della società per cercare di tamponare l’emergenza delle polemiche. Il blocco del mercato ha creato un problema tra i tifosi. Sarri ha bisogno di determinati giocatori, che ora non ci sono. Solitamente sono i giocatori a doversi adattare all’allenatore, alla Lazio si è creato il problema opposto. Oggi ho letto che Noslin è sul mercato e si aspettano offerte, secondo me il telefono non squillerà mai. Lotito nelle trattative vuole sempre vincere, questo le fa bloccare.» Queste dichiarazioni, che evidenziano un’inversione di ruoli tra allenatore e rosa, fanno sorgere una domanda intrigante: la Lazio è davvero pronta a competere senza rinforzi adeguati?
Passando a temi più globali, Mattei non esita a criticare l’ipotesi di portare le partite di Serie A in luoghi remoti come l’America o l’Australia, legandola a motivazioni economiche. «Assurdo pensare di giocare partite di Serie A in America o in Australia, dietro ci sono ovviamente motivazioni legate a soldi e sponsor. La Lazio incassa 55 milioni di euro l’anno dai diritti televisivi, le altre big di Serie A circa 15/20 in più. La Lazio fattura sui 120 milioni di euro, la Roma il doppio, il Napoli il triplo mentre Inter, Juventus e Milan il quadruplo. Questo dimostra che Lotito non ha un piano e una struttura societaria che permette di aumentare il fatturato. Tutto ciò porta anche a un ridimensionamento tecnico. La Lazio conta solo sui tifosi, che pagano e permettono al presidente Lotito di gestire il club.» Questa parte del discorso solleva un interrogativo affascinante: è solo una questione di soldi, o c’è un vero piano strategico che manca alla Lazio per colmare il gap con le rivali?
Infine, Mattei si addentra in un’analisi numerica che getta luce sulle prestazioni sul campo, con un focus sui gol persi e il calo di rendimento di alcuni giocatori. «In due anni Guendouzi ha fatto tre gol, Rovella zero: media 1,5. Luis Alberto e Milinkovic-Savic avevano una media di 13 gol a stagione. Davanti ancora peggio. Castellanos ha una media di sette gol a stagione, Immobile 21. La Lazio ha perso circa venti gol. Il presidente dice che la squadra è stata potenziata, a me non sembra. Davanti ai numeri c’è ben poco da obiettare. I ‘mercenari’, chiamati così da Lotito, ti facevano vincere le partite con i loro gol.» Queste statistiche, presentate con una franchezza disarmante, invitano a riflettere: quanto è cambiata la Lazio senza quei “mercenari” che facevano la differenza, e cosa significa per le ambizioni future del club? In un mondo del calcio dove i numeri spesso parlano più delle parole, le osservazioni di Mattei lasciano spazio a molte domande su cosa attende la squadra nella prossima stagione.