Taty Castellanos svela il suo ambizioso sogno e un sondaggio inaspettato del River Plate! Cosa spinge l’attaccante della Lazio a puntare in alto? #Lazio #Argentina #Calcio
L’attaccante della Lazio, Taty Castellanos, ha aperto il cuore in un’intervista a DSports Radio, rivelando un desiderio che tiene accesi i suoi motori: tornare a indossare la maglia della nazionale argentina. Ma cosa lo motiva davvero? Le sue parole lasciano intuire che ogni goal con la squadra biancoceleste potrebbe essere un passo decisivo per riconquistare la fiducia del commissario tecnico Scaloni, rendendo questa stagione un vero e proprio banco di prova.
Tra le righe delle sue dichiarazioni, emerge una determinazione ferrea: Castellanos sa che per rientrare nella rosa dei campioni del mondo, deve brillare con continuità in Serie A. Immaginate lo scenario – un giocatore che si impegna al massimo per trasformare i sogni in realtà, lottando sul campo per un’opportunità che sembra a un soffio. Le sue riflessioni trasmettono una carica emotiva, mostrando come il lavoro quotidiano con la Lazio sia il ponte verso quel grande obiettivo.
«Sappiamo chi siamo come Nazionale: gli ultimi campioni del mondo. Lavoro per esserci sempre, sono qui in Europa per ottenere la convocazione. Per fortuna ho potuto realizzare il sogno di debuttare con la maglia dell’Argentina, in quel momento ti passano tante cose per la testa. Bisogna sempre lavorare in silenzio e quando toccherà a me di nuovo darò il massimo. Indossare quella maglia è la cosa più bella e anche se ci si arrabbia quando non si è convocati, bisogna lavorare al 100% perché non è facile esserci».
E poi c’è il fascino di Leo Messi, un idolo che Castellanos non può ignorare. Le sue storie su “La Pulga” catturano l’attenzione, mescolando ammirazione e aneddoti personali che fanno riflettere su cosa significhi condividere il campo con una leggenda. Vi chiederete, cosa lo ha colpito di più? Le sue parole dipingono un ritratto umano e umile di Messi, rendendo il calcio ancora più affascinante.
«Messi? Si fa tutto quello che dice lui. È il migliore in questo sport, bisogna goderselo. Quando ho debuttato in Nazionale, i miei amici, la mia famiglia, mi chiedevano cosa facesse, cosa mangiasse. È una cosa pazzesca. Alla mia prima convocazione, quando c’era anche lui, ho visto che aveva lasciato le scarpe da calcio in bagno, mi sono assicurato che non ci fosse nessuno e le ho toccate (ride, ndr.). È incredibile quello che trasmette Messi, è una persona normale. La sua umiltà è incredibile, a noi più giovani ci ha trattato molto bene. Il suo ritiro? Non pensi mai che quel giorno arriverà. Siamo cresciuti nell’era di Messi. Mi ha emozionato tantissime volte e poter avere l’opportunità di giocare con lui per un po’ è qualcosa che mi rende molto orgoglioso. Mi piacerebbe che mi facesse un autografo da tatuare. Ho già quello di Maradona e mi manca solo il suo».
Infine, Castellanos non nasconde le sue radici, parlando della MLS come di un campionato tosto e competitivo che gli ha forgiato il carattere. E quel sondaggio del River Plate? È un dettaglio intrigante che fa sorgere domande: cosa potrebbe riservare il futuro? Le sue esperienze, dal vincere la scarpa d’oro al seguire i classici argentini, evidenziano un legame profondo con il calcio sudamericano, lasciando il lettore a chiedersi se un ritorno potrebbe essere all’orizzonte.
«La MLS è un campionato competitivo, molto fisico. I primi anni sono stati difficili, poi mi sono ambientato al New York City e abbiamo vinto la MLS. Aver vinto la scarpa d’oro mi ha aiutato molto ad arrivare in Europa. Guardo il calcio argentino, mi piace vedere il River, il Boca, l’altro giorno ho visto il clásico di Rosario. Il sondaggio del River Plate c’è stato: all’epoca mi ha chiamato Matías Biscay. È stato molto bello essere voluto da Gallardo e dal River. Se un giorno dovesse succedere, vedremo».
Con queste confessioni, Castellanos non solo accende la curiosità sui suoi prossimi passi, ma ricorda a tutti noi quanto il calcio sia fatto di sogni, legami e opportunità inaspettate.
Lascia un commento