Il futuro dello stadio Flaminio della Lazio è appeso a un filo? Scopri le ombre sul progetto #LazioStadio #RomaSport
Il dibattito sul nuovo stadio della Lazio sta accendendo le passioni dei tifosi e degli appassionati, con interrogativi che lasciano tutti in suspense. Mentre la società biancoceleste spinge per un impianto moderno, un esperto come il giornalista Alberto Abbate ha espresso dubbi significativi durante un’intervista su Radio Laziale, evidenziando i complicati intrecci burocratici e istituzionali che potrebbero bloccare tutto.
Abbate non ha mezze misure e avverte: «Il Flaminio non passerà la sovrintendenza». Questa dichiarazione sottolinea come il presidente Lotito stia procedendo con estrema cautela, preparando un dossier dettagliato per superare ogni ostacolo. Ma è proprio questa strategia, secondo Abbate, a rivelare i rischi nascosti: un piano così minuzioso serve per convincere le autorità più rigide, eppure i ritardi accumulati potrebbero tradursi in un fallimento.
Nonostante le novità normative, come l’introduzione del commissario straordinario per i progetti sportivi strategici, l’ottimismo è limitato. Abbate smonta le aspettative con parole chiare: «Il commissario sarà nominato, ma non avrà poteri superiori alla sovrintendenza. In pratica servirà più a bypassare i Comuni che ad accelerare davvero l’iter». Questo scenario fa sorgere una domanda: il nuovo stadio riuscirà davvero a superare questi intoppi?
Dietro il progetto c’è un’ambizione affascinante, con l’idea di un Flaminio trasformato in uno stadio da 50.000 posti, integrato in un complesso polifunzionale per la squadra e la città. L’obiettivo è avere tutto pronto tra il 2028 e il 2030, con un investimento stimato tra i 300 e i 400 milioni di euro, che potrebbe ridisegnare il futuro del calcio a Roma.
Ma quali sono gli scogli rimasti? Il dossier presenta criticità evidenti, come la contraddizione con le norme sul recupero degli edifici storici e la mancanza di un piano di fattibilità completo e conforme alle regolazioni urbanistiche. Il Campidoglio ha già espresso osservazioni che hanno rallentato il processo durante l’ultima conferenza dei servizi, lasciando aperti dubbi su come procedere.
In ultima analisi, il nuovo stadio della Lazio è un sogno che rischia di svanire se non si passa a una fase decisiva. Serve un rafforzamento delle documentazioni tecnico-legali e una comunicazione più trasparente con le istituzioni, altrimenti questo ambizioso progetto potrebbe rimanere solo un’ipotesi, alimentando ulteriormente la curiosità su cosa riserva il futuro per la squadra.
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