La Lazio di Maurizio Sarri scenderà in campo domenica al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo di Fabio Grosso. La sfida delle ore 18:00 sarà fondamentale per Mattia Zaccagni e compagni ai fini di dare continuità alla roboante vittoria ottenuta tra le mura casalinghe dello Stadio Olimpico contro il Verona di Paolo Zanetti.
D’altro canto, i neroverdi sono chiamati a riscattarsi dopo un inizio di stagione deludente, che vede la rosa capitanata da Domenico Berardi ancora ferma a zero punti in classifica (unica squadra in Serie A ancora a secco di punti). Sul piano tattico mister Sarri sta pensando ad una rivoluzione, che potrebbe persistere anche nelle prossime gare.
L’adattamento al 4-3-1-2 dal 4-3-3 iniziale era stato già preannunciato in estate, ma, visti i numeri infortuni, tra cui quello di Gustav Isaksen, elemento chiave dell’attacco biancoceleste, il tecnico toscano ha optato per rimandare il tutto, facendo giocare sulla destra il meno esperto Cancellieri al posto del danese.
Tuttavia, piano piano i calciatori stanno rientrando dai rispetti acciacchi, e il tempo della rivoluzione sembra essere – finalmente – arrivato. Fino al centrocampo tutto rimarrà uguale al 4-3-3, ma è in attacco che le cose cambieranno.
Lazio, si passa al 4-3-1-2: cosa cambierà in attacco
Capitan Zaccagni dovrebbe essere spostato dalla sinistra al ruolo di sotto punta, dietro agli attaccanti Dia e Castellanos. In questo sistema di gioco a sacrificarsi dovrebbero essere Isaksen e Cancellieri. Non è da escludersi un loro impiego come seconde punte. Pedro dovrebbe fare da vice-Zaccagni nella posizione di sottopunta o trequartista.
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